PALERMO- (rp) Forse sarà vero. Forse sarà che quando c’è di mezzo Zamparini vai sul sicuro con le sparate. A dire che il presidentissimo stia pensando all’esonero del vecchio e al ritorno del più vecchio in forma di nuovo, non si sbaglia mai. La mistica degli allenatori zampariniani somiglia – senza blasfemia – alle affermazioni sull’esistenza di Dio. Di solito, l’interessato non conferma. E nessuno può smentire. Naturale che ci si butti a pesce, per azzeccarci alla cieca o magari nel sentore di un’ennesima mattana.
Sì, stiamo parlando di Giuseppe Sannino che potrebbe riaccomodarsi sulla disgraziata panchina rosanero. Sussurri e grida danno per imminente la cacciata di Gasp e la miracolosa comparizione di San Nino, visto che vi vorrebbe, sì, un miracolo. In queste ore, i poveri zamparinologi cercano di decrittare e codificare gli umori del presidentissimo in procinto – si narra – di riprendere il primo sfortunato mister di un anno disgraziato.
La voce ha scatenato una valanga mediatica. Dal canto suo, l’interessato si mostra disponibile: “Sono un dipendente del Palermo e in quanto tale se il presidente Zamparini mi chiamerà sarò a disposizione. Finora, però, non sono stato contattato”. Ammirevole lo stoicismo da ministero giapponese del suddetto che risponderebbe “Obbedisco”. Tuttavia, l’ultimo brandello esile di decenza resta appeso al “Finora”. E non ce ne voglia Sannino. Come abbiamo già scritto, la retrocessione in B non sarà la fine del mondo. Ma è davvero necessario fare ridere tutti, proprio tutti?
