PATERNO’ – Inchino e bacio sotto casa di un boss degli Assinnata durante le celebrazioni della festa di Santa Barbara a Paternò. Una condotta che ha destato l’attenzione del Questore di Catania che ha emesso un’ordinanza di divieto di “poter partecipare alle processioni in programma per i due comitati che si sono resi protagonisti di quella che Cardona definisce una “manifestazione tipica del potere mafioso”.
Ecco il comunicato della Questura:
Il Questore di Catania Marcello Cardona, su segnalazione del Comandante Provinciale Carabinieri di Catania, ha emesso, su conforme orientamento del Prefetto, il divieto, ai sensi degli artt. 25 e 26 del T.U.L.P.S., di partecipare allo svolgimento delle manifestazioni religiose di due Comitati organizzativi delle festività patronali in onore di Santa Barbara dal 03.12.2015 al 05.12.2015 nonché quelle che eventualmente si terranno nel corso della cosiddetta “ottava” nel comune di Paterno’.
In particolare, nel corso della festività religiosa in onore di Santa Barbara che include il giro per le vie del paese dei cerei votivi cosiddette ”varette” che rappresentano le varie categorie di lavoratori e professionisti, i Carabinieri in servizio , hanno constatato che i portatori di due “varette” in data 02.12.2015 dalle ore 12.55 alle ore 13.20 si sono fermati dinanzi l’abitazione della famiglia di un noto pluripregiudicato degli “Assinata”, esponente locale del clan di area “Santapaoliana”, attualmente detenuto per associazione a delinquere di stampo mafioso. Gli stessi portatori hanno eseguito a turno il classico “dondolamento” delle “varette” effettuando movimenti simulatori di un inchino riverenziale dinanzi al figlio del detenuto dal quale si congedavano con il rituale bacio finale.
Alla luce di ciò il Questore, ritenendo che tale episodio indichi una chiara manifestazione della forza intimidatrice, tipica del potere mafioso, dando luogo ad una condotta pregiudizievole per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nell’ambito della festività in corso, ha emanato in via d’urgenza, il provvedimento di divieto della manifestazione de qua nonché della manifestazione la c.d. ottava nei confronti dei due Comitati organizzativi autori del gesto.
La nota del sindaco Mangano. In merito all’episodio dell’“inchino”, davanti all’abitazione di un esponente locale del clan di area “Santapaoliana”, da parte di due cerei votivi durante i festeggiamenti in onore di Santa Barbara, il sindaco del Comune di Paternò, Mauro Mangano, il presidente del Consiglio Comunale, Laura Bottino, insieme all’intera Giunta e al Consiglio Comunale, dichiarano: «Appoggiamo e condividiamo pienamente la decisione della Questura di Catania e ci sentiamo confortati dalla pronta reazione delle Forze dell’Ordine davanti a questi gravi fatti. Approfittare della festa in onore dalla nostra Santa Patrona per veicolare messaggi contro la legalità, e di compiacenza verso la cultura mafiosa, costituisce un atto intollerabile per la comunità paternese. Questo episodio non rappresenta, nel modo più assoluto, lo spirito delle celebrazioni legate al culto barbarino, e chi ha compiuto tale gesto non ha nulla a che vedere né con il Comune, né con il Comitato dei Festeggiamenti, che da anni collaborano insieme per l’organizzazione della festa. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedire agli autori del gesto di partecipare, in futuro, a qualsiasi iniziativa legata alle celebrazioni in onore di Santa Barbara».
Il Comune di Paternò, Assessorato alla Cultura, ha promosso, per questo pomeriggio, alle ore 18.00., a Palazzo Alessi, una riunione con rappresentanti della associazioni di volontariato e della società civile, al fine di discutere i gravi fatti accaduti a Paternò durante i festeggiamenti in onore di Santa Barbara. Nel corso della riunione, verrà organizzata una manifestazione, da svolgersi proprio in concomitanza con le celebrazioni patronali, per far sentire l’indignazione della parte sana della comunità paternese. «L’episodio dell’inchino delle “varette” rappresenta un fatto gravissimo, senza dubbio da condannare e stigmatizzare – afferma l’assessore alla Cultura, Valentina Campisano -. Per questo vogliamo che i cittadini onesti, che rappresentano per fortuna la maggioranza nella nostra Città, facciano sentire la propria voce e il proprio disgusto verso questi fatti incresciosi. Coglieremo l’occasione del Solenne Pontificale, in programma domattina nella chiesa di Santa Barbara, per manifestare il nostro no alla mafia e restituire alla festa patronale la dignità che merita – conclude l’assessore».