“Il Palermo ha battuto il Milan grazie al catenaccio”. Questa la sentenza di alcuni addetti ai lavori dopo il successo, ormai d’ordinaria amministrazione, dei rosanero sulla Milan. Quello di sabato scorso è stato un Palermo diverso rispetto a quello “Rossiano”. I rosa, più che allo spettacolo, hanno badato molto alla concretezza, riuscendo per la prima volta in stagione, a non correre seri rischi in difesa. Italia-catenaccio: un binomio che spesso veniva espresso, ma che nel passare degli anni è ormai uno sbiadito ricordo. Di catenaccio fu accusato Dino Zoff con la sua Italia (fu Berlusconi), per certi versi anche Capello con la sua Juventus era spesso difensivista. “Non è un’offesa sapersi difendere – dice Aldo Biscardi a Live Sicilia – le grandi squadre devono prima non prenderle. Non si può criticare il Palermo per aver sofferto un po’ in difesa. I rosanero hanno giocato una grande partita, con tanto cuore e alla fine hanno vinto meritatamente. Ma quale catenaccio…”. Chiaro e conciso quindi il veterano giornalista che poi aggiunge: “Prima criticavamo il Palermo per i tanti gol presi e adesso che non ne prende alziamo polemiche?”. Se si considerano le occasioni nitide da rete, il Palermo ha comunque costruito molto, soprattutto nella ripresa, quando prima Darmian e poi Hernandez hanno sfiorato il gol del raddoppio.
“L’assetto mi è piaciuto molto – ha detto Guglielmo Miccichè a reterete24 -. La squadra ha attaccato e si è difesa molto bene. Il Milan ha avuto un gran possesso palla, ma è stato piuttosto sterile in avanti. Se contiamo le occasioni avute effettivamente dai rossoneri, possiamo vedere che sono state davvero poche, e inoltre le più pericolose sono arrivate con Gattuso e Flamini… Dobbiamo essere contenti della gestione della gara, però bisogna lavorare di più sulle ripartenze, perché se avessimo imitato l’Udinese di Di Natale e Sanchez, avremmo vinto 3-0. Ci siamo difese bene, ma negli ultimi 30 metri siamo stati un po’ confusionari”. Intanto oggi la squadra riprende la preparazione in attesa del derby del Massimino del 3 aprile. Mancheranno all’appello di Cosmi ben undici giocatori, ossia tutti quelli impegnati con le rispettive nazionali. Ieri si è aggiunto anche il rumeno Dorin Goian, convocato per le gare che la Romania giocherà contro la Bosnia e il Lussemburgo.