CATANIA – La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto tre sedicenti cittadini stranieri, di nazionalità nigeriana e gambiana, per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, in relazione allo sbarco di 254 migranti ed un cadavere giunti presso il Porto di Catania lo scorso 20 marzo, a bordo della nave della Guardia Costiera romena “Mai 0201”. I cittadini nigeriani Kevin Gabriel (cl. 1984) e Ebenezer Oke (cl. 1982) sono stati individuati quali componenti dell’equipaggio di un gommone su cui viaggiavano 132 migranti e la salma di una giovane donna, mentre il gambiano Arfang Njie (cl. 1988) quale “scafista” di altro gommone soccorso con a bordo 122 migranti.
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica etnea, gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catania – che hanno raggiunto l’assetto romeno in alto mare coadiuvati da personale della Sezione Operativa Navale del Corpo – hanno ricostruito la dinamica del viaggio acquisendo gli elementi necessari all’adozione dei provvedimenti di fermo.
Dagli accertamenti di rito effettuati sulla salma, è emerso che trattavasi di una giovane cittadina nigeriana di 20 anni, per il cui decesso l’Autorità Giudiziaria sta valutando se sia riconducibile alla condotta degli scafisti. La ragazza, secondo alcune testimonianze, pare fosse partita dalla Nigeria, dove aveva iniziato a studiare come designer di moda. Le precarie condizioni economiche della famiglia, che non le permettevano più di continuare il corso di studi, l’avevano determinata a svolgere la professione di sarta per risparmiare il denaro necessario a lei e alla sorella a raggiungere l’Italia e tentare di realizzare il sogno di lavorare nel campo della moda. Espletate le formalità di rito, i tre fermati sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.