CATANIA – La sentenza, forse, non arriverà nemmeno quest’anno. Con molta probabilità il giudice Filippo Impallomeni conoscerà l’epilogo del processo (di primo grado) all’inizio del 2022. Un dibattimento lungo e articolato quello che si è sviluppato udienza dopo udienza. D’altronde l’inchiesta Tax Free da cui trae origine è stata molto articolata: intercettazioni, confronti documentali, analisi di centinaia di atti.
E lo studio di un arco temporale molto ampio, i finanzieri sono andati a ritroso fino al 2006. Al centro delle accuse un sistema di corruzione che collegherebbe Impallomeni, giudice della sezione della Commissione Tributaria di Catania, e l’imprenditore Giuseppe Virlinzi. Sentenze di ‘favore’ in cambio dell’utilizzo di auto fornite dalla concessionaria Virauto. Un disegno della Procura che è stato sviscerato nel corso dell’articolata fase istruttoria, che sta per chiudersi. La pm Tiziana Laudani ha esaminato gli investigatori del Gico che hanno raccontato al tribunale pezzo per pezzo gli esiti delle delicatissime indagini e cosa è emerso dalle intercettazioni. Tassello dopo tassello è stata ricostruita la trama accusatoria. Che però è stata sempre respinta con fermezza dal giudice Impallomeni e dagli altri imputati.
Nelle ultime udienze sono stati esaminati i testi citati dalla difesa del giudice, composta dagli avvocati Giuseppe Napoli e Andrea Gianninò. L’ultimo è stato il presidente di tutte le sezioni della Commissione Tributaria di Catania, Silvio Gaetano Raffiotta che ha spiegato come le cause sono assegnate ad una determinata sezione attraverso un programma automatizzato e informatizzato. E quindi – a detta del testimone – non ci sarebbe modo di potersi ‘autoassegnare’ un procedimento. Un metodo comune a tutte le Commissioni Tributarie, ha ribadito il presidente Raffiotta rispondendo alle domande della difesa. E comunque il presidente di Commissione (e non di sezione) ha la facoltà di calendarizzare i ricorsi delle società di capitali superiori ai 50 mila euro, ma nel sistema comunque ne rimane traccia.
Il processo è stato aggiornato al 10 giugno per la trascrizione di una intercettazione. Uno dei pilastri dell’inchiesta è proprio l’attività di captazione condotta dai militari della Guardia di Finanza. Questa sarà l’ultima udienza prima dell’inizio della discussione della pm Tiziana Laudani. Ma per l’inizio della requisitoria si dovrà aspettare l’autunno. La data fissata dal Tribunale è il 22 ottobre.