Scandalo in Messico | Vettel a podio, poi la penalità

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31 Ottobre 2016, 09:29

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PALERMO – Lewis Hamilton vince anche in Messico, ma non basta il doppio successo in appena sette giorni per garantirgli future speranze iridate. Questo perchè Nico Rosberg chiude ancora una volta al secondo posto, permettendosi il lusso di lasciare al nemico-rivale 7 punti in classifica che non pregiudicano però la sua corsa Mondiale: quando mancano due gare al termine della stagione, il tedesco guida con 19 punti di vantaggio e in Brasile tra due settimane sa che con la vittoria sarà matematicamente campione. Alla partenza Hamilton scatta bene ma va lungo alla prima curva, mentre Rosberg rischia il contatto con Verstappen. Poi una serie di stravolgimenti nelle strategie di inizio gara porta ad una lotta per completare il podio. Protagonisti, ancora una volta, Max Verstappen e una delle Ferrari, quella di Sebastian Vettel. A cinque giri dalla fine arriva l’aggancio e poi l’attacco del tedesco. Il giovane talento, che continua a vivere i sorpassi subiti come un affronto, taglia palesemente la curva per poi non cedere la posizione. Poi arriva dalle retrovie Ricciardo, che a sua volta attacca Vettel, il quale usa tanta energia per difendere almeno il quarto posto.

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Subito dopo la bandiera a scacchi è il caos più totale. La manovra decisamente non ortodossa vede punito l’olandese, forse non a sufficienza per tutta una serie di scorrettezze che ormai da tempo hanno luogo, ma quanto basta per togliergli il podio. Cinque secondi di penalità e declassamento al quinto posto, anche alle spalle di Ricciardo. Ma lo scandalo stava per avere luogo. Vettel veniva clamorosamente penalizzato per la difesa della posizione nei confronti dell’australiano della Red Bull, il quale si vedeva catapultato al terzo posto dopo aver assistito da lontano alla cerimonia del podio. Dieci i secondi di penalità inflitti al quattro volte campione del mondo. A questo punto ci si aspetta una reazione da parte della Ferrari sul piano disciplinare, vista l’inadeguatezza e la mancanza di coerenza nelle decisioni della direzione gara, da ormai diversi Gran Premi a questa parte.

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31 Ottobre 2016, 09:29

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