Scintille social Trizzino-Forello | Nei Cinquestelle volano gli stracci

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19 Febbraio 2019, 20:02

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PALERMO – Da un lato l’accusa: “Fai il fenomeno sui giornali”. Dall’altro la replica altrettanto dura: “Stai infangando la dignità di tanti attivisti, sono libero di esprimere la mia opinione”. Protagonisti dell’ultimo duello ‘social’ interno al Movimento cinque stelle sono il deputato palermitano Giorgio Trizzino e l’ex candidato sindaco, oggi consigliere a Sala delle Lapidi, Ugo Forello, con quest’ultimo che nella sua replica non lesina una frecciatina anche al leader siciliano Giancarlo Cancelleri. Il clima, insomma, non è dei più sereni nel movimento palermitano che ha affrontato il ‘day after’ della consultazione online sul ministro dell’Interno Matteo Salvini.

La miccia la accende Trizzino, medico eletto il 4 marzo alla Camera, che non ha mandato giù il post listato a lutto pubblicato da Forello con la scritta ‘This is the end’ davanti ai risultati di Rousseau sul caso Salvini-Diciotti. Un post accompagnato da frasi pesantissime indirizzate anche al capo politico del movimento, Luigi Di Maio (“con lui c’è stata una mutazione genetica inaccettabile”). Il deputato non le manda a dire e nel calderone delle accuse mette anche i giornali, colpevoli di “rilanciare” e volere “santificare il nuovo Saviano anti-cinquestelle di turno”. Tra i due vecchie ruggini che risalgono allo scontro Forello-Randazzo per la successione alla giuida del gruppo consiliare di Palermo in autunno: allora intervenne Trizzino, a sostegno di Randazzo, e oggi il duello sul filo Roma-Palermo si ripete.

Il medico è schietto: “Democrazia significa accettare i risultati della maggioranza, anche quando non ci piacciono. Dal Movimento dovrebbe imparare questa lezione Ugo Forello, perché da mesi, proprio questa democrazia gli consente di continuare a fare il fenomeno sui giornali, sempre con una polemica nuova, sempre sopra le righe”. Le stoccate all’indirizzo dell’ex capogruppo M5s a Sala delle Lapidi non sono finite qui: “Da un consigliere comunale ti aspetti che lavori per il territorio e si occupi di fare opposizione vera a un sindaco che ha ridotto Palermo in macerie, al posto di fare la guerra al M5s e ai propri compagni di viaggio”. E ancora: “In molti a palermo non sanno che faccia abbia perchè non lo hanno mai visto”. Frasi che fanno da preludio all’invito a uscire dal movimento: “Rifletta sulla sua appartenenza al M5S per rispetto di chi lo ha votato, ormai sembra più vicino ad altri orientamenti politici”.

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La risposta di Forello arriva a stretto giro di posta, con un commento al post di Trizzino: “Quello che ha scritto é ingiurioso ma, soprattutto, non corrispondente al vero. Per fortuna i palermitani conoscono e bene la mia persona per tutto quello che ho fatto e continuerò a fare nell’interesse della città e per la città, come uno dei principali esponenti di opposizione, leale ed intransigente”. Forello, sostenuto dalla collega a Sala delle Lapidi Giulia Argiroffi, risponde punto su punto: “Lei con questo post ha infangato la dignità e la libertà di tantissimi attivisti ed elettori del 5 stelle ai quali mi sono limitato di dare voce. Sembra che né lei né molti altri siate abituati al confronto, alla critica e a gestire il dissenso interno ed esterno”.

C’è spazio anche per una replica a distanza a Cancelleri, che oggi ha sentito l’esigenza di scendere in campo con una lunga diretta Facebook per parlare di “un movimento che non è mai stato unito come adesso” e per criticare “qualche ‘talebano'” che “si rifà ai principi” di un tempo dimenticando che “la maggioranza decide”. Parole che Forello decide di non lasciare cadere nel dimenticatoio e così arriva la replica anche per il vicepresidente dell’Ars e uomo forte del movimento in Sicilia: “La vostra risposta é stata quella di definirci, in modo offensivo, ‘talebani’ – le parole di Forello rivolte comunque a Trizzino -. Rispetto il risultato del voto, non ho offeso nessuno (come invece sta facendo lei), ma io e migliaia di altre persone siamo e rimaniamo liberi di criticare le modalità con le quali si é arrivato al voto e di esprimere la propria opinione sui risultati”, sottolinea il coofondatore di Addiopizzo a Palermo. “Questo é il sale della democrazia – conclude – che lei vorrebbe mettere a tacere con una forma, inaccettabile, di dittatura della maggioranza”.

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19 Febbraio 2019, 20:02

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