A poche ore dall’inizio dello sciopero dei benzinai il ministero delle Imprese e del made in Italy ha convocato i gestori dei carburanti. Finora è stato un muro contro muro tra le associazioni di categoria e il governo, mentre il Codacons chiede l’intervento della magistratura sull’aumento dei prezzi del carburante di queste ore. Lo stop avrà inizio dalle 19 di oggi sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade e durerà due giorni, fino al 26 gennaio.
Salvo un accordo in extremis, gli impianti di rifornimento carburanti rimarranno chiusi per sciopero – compresi i self service – per 48 ore consecutive, dalle 19 di questa sera alle 19 del 26 gennaio sulla rete ordinaria e dalle 22 di stasera alle 22 del 26 gennaio sulle autostrade.
Le organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa hanno deciso la chiusura degli impianti per protestare contro le misure del decreto Trasparenza sui prezzi dei carburanti e in particolare contro l’esposizione del cartellone con il prezzo medio regionale settimanale e contro le sanzioni previste in caso di mancato rispetto della pubblicità dei prezzi.