Scoppia la guerra Amia-Amg| sulle azioni della discordia - Live Sicilia

Scoppia la guerra Amia-Amg| sulle azioni della discordia

E’ ormai guerra aperta fra l’Amia e l’Amg, le società partecipate del comune di Palermo che si occupano rispettivamente di rifiuti e illuminazione pubblica. Pomo della discordia il 49% delle azioni dell’Amg, che l’amministrazione guidata da Diego Cammartata ha usato per ricapitalizzare l’Amia ed evitarne la bancarotta, insieme al trasferimento di alcuni immobili.

“Ci opporremo alla svendita delle azioni di Amg Energia”, ha dichiarato il presidente Francesco Greco, che ha aggiunto: “L’operazione è stata fatta dal comune in un’ottica di ricapitalizzazione e di rilancio della società, Amg non è un salvadanaio che si può rompere nel momento del bisogno per pagare debiti e creditori di una società che i commissari straordinari non hanno risanato. Non si può pensare di risolvere i problemi di Amia agendo in un’ottica di liquidazione e di svendita delle azioni di Amg, come si fa in occasione dei saldi di fine stagione. A questo modo di fare – conclude Greco – ci opporremo con fermezza e utilizzeremo tutti gli strumenti previsti dalla legge per impedire che una cosa del genere si verifichi”.

I commissari dell’Amia, nel piano di ricapitalizzazione e ripatrimonializzazione della società presentato in estate al ministero dello Sviluppo economico, hanno evidenziato la necessità di pagare 65 milioni di debiti nel’immediato. E, visti i crediti inesigibili per 130 milioni, l’unica via solo la vendita delle azioni e degli immobili comunali.

“La dichiarazione del presidente Greco appare fuori tempo e fuori luogo, perché una questione sollevata due mesi fa è tornata di attualità?”, ha dichiarato a Livesicilia Sebastiano Sorbello, commissario dell’Amia. “Il piano presentato al ministero è stato quasi del tutto attuato, manca solo il conferimento del terreno di Bellolampo. Il comune ci ha trasferito queste azioni, può riprendersele al valore nominale, ma è una questione che riguarda Amia e il comune, non capisco perché Greco si preoccupi in questo modo. E comunque – conclude Sorbello – noi non stiamo procedendo alla vendita, il comune deve semmai valutare la possibilità di un concordato per i creditori”.


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