PALERMO – Sessantaquattro milioni di euro per rilanciare il programma ‘Scuole Belle’ e salvare dal licenziamento circa 19mila lavoratori ex Lsu e cosiddetti ”appalti storici”. È la necessità che emerge dall’incontro tenutosi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, tra governo, Cgil, Cisl e Uil, e il sistema delle aziende impegnate nel progetto varato dall’esecutivo Renzi nel 2014. Il progetto, che in Sicilia riguarda circa mille lavoratori, è finalizzato a interventi di piccola manutenzione, ripristino funzionale e decoro degli edifici scolastici italiani. L’impegno dell’esecutivo, messo ieri nero su bianco, è di ”sostenere la prosecuzione del programma fino al 30 novembre prossimo, anche attraverso un intervento normativa”, si legge nel documento stilato al termine del tavolo con sindacati e imprese. Per i 64 milioni di euro necessari al rifinanziamento il governo attingerà nel bilancio del ministero dell’Istruzione.
In base all’accordo stilato tra governo e parti sociali, le imprese si sono impegnate a revocare le procedure dei licenziamento collettivo già avviate. Da parte sua, il governo ha dato disponibilità ad accogliere le richieste di Cassa integrazione in deroga da parte delle aziende per i lavori interessati nel periodo di sospensione dell’attività didattica. E al termine del percorso di Cig in deroga, si legge nel documento, ”sarà garantita la piena ripresa delle attività lavorative di ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici”. Un nuovo incontro di monitoraggio sull’intesa siglata tra governo, sindacati e imprese, è previsto per domenica 20 marzo.
Entro il mese di maggio, infine, la Presidenza del Consiglio dei ministri si è impegnata a convocare ”un tavolo di verifica al fine di esaminare le problematiche sociali ed occupazionali”, con lo scopo di individuare una possibile soluzione a lungo termine riguardante proprio i lavoratori ex Lsu e i lavoratori ”appalti storici”.
“È certamente un passaggio positivo – spiega Mimma Calabrò, segretario regionale della Fisascat Cisl, che ha partecipato alla trattativa insieme a Giovanni Pirulli, della segreteria nazionale -. Ma la vertenza è tutt’altro che chiusa. Il futuro ci impone di vigilare su quanto concordato ieri e su quanto dovrà essere ancora fatto”.