Salvini: “Gip, sentenza vergognosa” |No all’allontanamento di Rackete

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03 Luglio 2019, 12:17

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ROMA – “È una sentenza vergognosa”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato la decisione del gip di Agrigento di scarcerare la capitana della Sea Watch, Carola Rackete, a margine dell’esercitazione sull’uso del taser all’istituto per ispettori di polizia a Nettuno, vicino Roma. “La scarcerazione mi ha provocato tanta rabbia – ha aggiunto -. È stata una scelta incredibile con motivazioni incredibili perché qui si è messo a rischio la vita di alcuni uomini delle forze dell’ordine che stavano facendo il loro lavoro”.

“È una sentenza che mi fa vergognare di essere cittadino di questo paese – ha ripetuto il ministro -. Qua c’è qualcuno che in maniera criminale e deliberata ha messo a rischio la vita di persone che stavano facendo il loro lavoro. Mi domando cosa bisogna fare in Italia per finire in galera”.

E ancora: “Quindi la vita di un finanziere vale meno della vita di un clandestino. È una bella responsabilità quella che questo giudice si è preso. Secondo me è follia, non è indipendenza della magistratura, ma follia”.

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“Nessuno mi toglie dalla testa che quella di Agrigento è una sentenza politica”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato sulla decisione del Gip di non convalidare l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete. “Togliti la toga e candidati con la sinistra” ha aggiunto il titolare del Viminale rivolgendosi al giudice in diretta Facebook e poi ha aggiunto: “io non mollo, anche perché ci sono tanti giudici che vogliono applicare la legge e non ribaltarla. Io conto su di voi”. Una sentenza politica, ha ribadito il ministro, “profondamente sbagliata che non fa bene all’Italia e rischia di essere un pessimo precedente per tutti quelli che pensano che le leggi italiane possano essere violate senza pagarne conseguenze”. Il ministro si è poi rivolto direttamente alla “nuova eroina della sinistra”, la capitana Carola: “ma vattene in Germania – ha detto – ma tornatene al tuo paese a far danni e a mettere a rischio la vita di chi rischia la vita per il paese”. La comandante “può andare a fare shopping a Roma e a Milano – ha aggiunto – può andare a prendere il sole a Capri o Lampedusa, a prendere un gelato, a comprare le scarpette o un’atlante per capire quale sarà il prossimo porto, e tutto perché c’è un giudice che glielo ha permesso”. “Pensate – ha poi detto ancora il titolare del Viminale – a una nave italiana con equipaggio italiano che avesse forzato le leggi tedesche, entrando di forza in un porto tedesco e mettendo a rischio la vita dei militari tedeschi. Avrebbe trovato un giudice che liberava il comandante?”. E Salvini ha anche criticato la parte dell’ordinanza del Gip in cui si afferma che la motovedetta della Gdf non è una nave da guerra. “E’ un pedalò, una canoa”. “Vorrei che questo giudice parlasse con le mamme e i papà dei finanzieri che hanno rischiato di morire – ha concluso – per capire se prova vergogna o no. E’ facile fare le sentenze sulla pelle degli italiani”.

*Aggiornamento
La Procura di Agrigento ha negato il nulla-osta all’allontanamento dall’Italia di Carola Rackete fino al 9 luglio, giorno in cui la comandante della Sea Watch sarà interrogata dai pm che la indagano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il provvedimento di allontanamento emesso ieri dal prefetto di Agrigento dovrà essere comunque convalidato dalla sezione specializzata del tribunale civile di Palermo, ma non sarà eseguibile fino a quando non arriverà il nulla-osta della Procura.

(ANSA).

Pubblicato il

03 Luglio 2019, 12:17

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