"Sedotta, abbandonata e truffata" | Lui, lei e il processo - Live Sicilia

“Sedotta, abbandonata e truffata” | Lui, lei e il processo

Il palazzo di giustizia di Palermo

Si erano conosciuti alla piscina olimpica e sono finiti in Tribunale. Lui è sotto processo.

PALERMO – Sedotta, abbandonata e truffata. Così sostiene l’accusa. Anche se l’imprenditore Gaspare Mancuso negato tutto, persino l’esistenza della relazione sentimentale. Cercherà di fare valere le proprie ragioni nel corso del processo visto che è stato rinviato a giudizio. Avrebbe raggirato una donna, Laura Mancuso – tra loro solo un’omonimia – spillandole 50 mila euro.

È stata la presunta vittima a denunciarlo. Ora racconta di avere creduto fino alla fine alla buona fede dell’uomo, fino a quando non si è accorta che il suo conto in banca era stato prosciugato.

Si erano conosciuti alla piscina olimpica. Lei non è solo un’appassionata nuotatrice, ma anche esclusivista di un marchio di costumi. Durante una serata di presentazione delle nuove collezioni, l’incontro. Poi, la frequentazione e la relazione, sostiene la donna, oggi sessantenne, che ha ancora gli sms delle loro conversazioni durante i mesi in cui tutto sembrava procedere a gonfie vele.

Il fattaccio dei soldi sarebbe avvenuto in un periodo di ristrettezze economiche. Lei era in gravi difficoltà e aspettava con ansia l’arrivo di un risarcimento danni per un incidente avuto anni prima. Lui le avrebbe garantito di essere in grado, attraverso una sua società con sede a Lugano, di potere raddoppiare il capitale. Lei si è fidata, consegnandole una parte dei soldi con un assegno e affidandogli la chiavetta per eseguire il bonifico della restante parte.

Ha cominciato a capire che c’era sotto qualcosa di strano quando ha chiesto all’uomo di saldare il debito con la padrona di casa. Era parecchio indietro con gli affitti. “Mi fece vedere delle ricevute di bonifico false”, racconta oggi senza volere celare la propria identità. Ricorda bene l’ultima volta che si sono sentiti: “Era il 31 dicembre, mi scrisse un messaggio dicendomi che doveva andare in Svizzera perché lo avevano denunciato per un problema con la residenza. Ha staccato tutto, Whatsapp e Facebook. Non l’ho più sentito. Il mio conto corrente è stato prosciugato e oggi devo farmi aiutare per andare avanti”.

Fu allora che decise di denunciare Gaspare Mancuso, imprenditore del settore marittimo molto noto in città e più giovane di lei. Si rivolse prima al commissariato e poi all’avvocato Claudio Gallina Montana per costituirsi parte civile al processo.

Mancuso non ci sta: “Mai avuto alcuna relazione sentimentale con la signora”. E i soldi? “Si tratta di un’accusa da cui mi difenderò nel processo. Non è opportuno parlarne adesso”. Lo farà in aula con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Farina. C’è anche un alto capitolo da chiarire: la donna infatti racconta che Mancuso millantava conoscenze che contano nell’ambito della mafia, addirittura con padrini storici di Cosa nostra. Sul punto Mancuso è categorico: “Mai detto nulla di simile ed è opportuno precisare che gli investigatori hanno fatto degli accertamenti con hanno escluso mie frequentazioni in certi ambienti”.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI