ACIREALE – Ancora mesi di attesa. Bisognerà aspettare il mese di giugno per vedere come andrà a finire la vicenda del cable Park di Acireale, il parco acquatico, progetto ideato da un gruppo di imprenditori e “sospeso” da 6 anni. Il mensile “S” in edicola e online, dedica un approfondimento a questa storia tutta catanese.
Una storia infinita
È tutta riassunta nell’ultimo capitolo, non ancora quello finale, la vicenda del Cable Park. L’ultimo atto è la sentenza la sentenza del Consiglio di Giustizia amministrativa che, lo scorso 22 dicembre, ordina una immediata “verifica” della consistenza e della natura dei lavori eseguiti rinviando all’udienza del 16 giugno 2021 la decisione.
Il primo stop
L’idea di realizzare il Cable Park in un’area abbandonata del territorio acese è di un gruppo di imprenditori che fanno richiesta e ottengono un mutuo di oltre 700 mila euro dal CONI. Per farlo, ipotecano le case di proprietà. Il progetto viene presentato dalla Wake agli uffici comunali che ritengono necessaria una variante urbanistica. Ottenute nel frattempo tutte le autorizzazioni, gli imprenditori iniziano a realizzare alcune opere.
La sospensione dei lavori
Il Comune interviene intimando, il 21 luglio del 2017, l’immediata sospensione dei lavori. L’amministrazione ritiene infatti che le opere siano abusive. Il cantiere viene sequestrato penalmente, provvedimento poi revocato in seguito ai chiarimenti forniti alla Procura dalla Società. Ottenuto, dunque, il dissequestro in sede penale, gli imprenditori si rivolgono al giudice amministrativo per chiedere non solo di ordinare allo sportello comunale di concludere il procedimento avviato nel giugno 2016, ma di annullare anche il provvedimento di sospensione dei lavori ancora attivo. Continua a leggere sul mensile “S” in tutte le edicole e online.