Seminerio, La Corte e Lo Cascio| Chiuso il giro di interrogatori

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06 Marzo 2020, 17:43

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PALERMO – Due negano le accuse, il terzo si avvale della facoltà di non rispondere. Si sono chiusi al Palazzo di giustizia di Palermo gli interrogatori nell’ambito dell’inchiesta sulla presunte mazzette al Comune di Palermo.

L’architetto Fabio Seminerio ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Michele Guarnotta. Era lui il progettista dei piani di lottizzazione approvati dal capo area Mario Li Castri, approdati al Consiglio comunale e infine stoppati da Sala delle Lapidi. Nessun favore ricevuto da Li Castri in virtù dei pregressi rapporti di collaborazione. Collaborazione interrotta quando Li Castri entrò a far parte della burocrazia comunale.

Seminerio, difeso dall’avvocato Enrico Sorgi, ha confermato di conoscere Filippo Bisconti, boss e pentito di mafia, ma solo perché in passato ha ricevuto un incarico dalla sua azienda (Bisconti faceva il costruttore).

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Si è avvalso della facoltà di non rispondere il capo gruppo del Pd al Consiglio comunale Giovanni Lo Cascio, assistito dagli avvocati Giuseppe Gerbino e Sabina Lo Verso.

Infine ha risposto il costruttore Francesco La Corte, accompagnato davanti al Gip dall’avvocato Massimo Motisi. Anche lui ha negato con forza la sua partecipazione al patto corruttivo contestato dalla Procura. 

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06 Marzo 2020, 17:43

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