CATANIA – Nell’epoca della multimedialità che avanza e di un iPhone per amico, c’è chi ancora per questioni non legate alla propria volontà è costretto a vivere in un quartiere al buio. Accade a Librino, arteria periferica della città, da sempre scenario di luci e ombre “made in Catania”.
“Dal mese di giugno – spiega Alessandro Scala, rappresentante dei cittadini – le arterie stradali che formano l’anello principale dell’intero quartiere sono sprovviste di illuminazione a causa del furto dei cavi di rame. Mi riferisco ai viali Castagnola, Bummacaro e Moncada. Ciò, oltre a creare notevoli disagi quotidiani, mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini stessi allarmati da una situazione che stenta a cambiare”.
Al calar della sera, nel parcheggio del Comune, la gente preferisce non lasciare più la macchina, le donne si sottraggono a soste prolungate alle fermate degli autobus e gli anziani evitano di disfarsi dell’immondizia per non incorrere in cadute dovute alla scarsa illuminazione. “Questa situazione – continua Scala – è inammissibile. E non è la prima volta che accade. Tempo fa il quartiere rimase al buio per 14 mesi. Non sarebbe mai accaduto in via Etnea o in Corso Italia. E tutto ciò perchè Librino, purtroppo, rimane ancora oggi un quartiere discriminato. I cittadini pagano l’Imu e le varie imposte ma non hanno diritto ai servizi. Per sensibilizzare gli organi competenti al problema – annuncia a LiveSiciliaCatania – abbiamo indetto per domani un sit in affinchè il Comune risolvi tale disservizio e l’accaduto non si riproponga una quinta volta”.
