PALERMO- È divisa tra due fuochi, la Palermo di Papa Francesco. Da una parte, i cittadini che giustificano con fervente entusiasmo l’attenzione dedicata alla città in vista dell’arrivo del Pontefice; dall’altra, diametralmente opposta, coloro che affrontano disincantati la realtà, all’insegna di un corale “Mih, ci voleva il Papa”. Una doppia chiave evidentissima in un giro a piedi effettuato appena ieri. Ecco la cronaca in presa quasi diretta.
I luoghi del centro città nei quali Francesco farà tappa sono puliti, curati, ordinati. La gente non parla d’altro, ed è facile sentir menzionare il trend del momento mentre si va in giro per via Libertà e nelle zone dei due palchi che vedranno il Papa impegnato nelle due apparizioni pubbliche per i fedeli. La parola d’ordine è “transennare”: una lunga serie di barriere in ferro accompagna palermitani e turisti lungo quasi tutto il tragitto che compirà il grande ospite. Al centro tra le piazze Ruggero Settimo e Castelnuovo, il palco dove avverrà l’incontro coi giovani sovrasta già l’area. Sono ancora in atto gli ultimi ritocchi, con squadre di tecnici al lavoro su più fronti, ma la “creatura” è quasi completa.
Lo stesso vale per via Libertà, dove squadre di giardinieri Re.Se.T. operano assiduamente per rendere uno specchio il tragitto dalla statua di piazza Vittorio Veneto al grande palco.
Eppure, guardando con attenzione, si può notare come i dipendenti della partecipata comunale si stiano occupando anche di raccogliere rifiuti di vario genere. Uno dei giardinieri spiega che la loro area di competenza non potrebbe – né dovrebbe – essere quella dei rifiuti, “Però come vedete ci siamo qui noi e non qualcun altro. Abbiamo trovato persino un gatto morto e ovviamente ce ne siamo occupati”.
Per tracciare idealmente le orme del Papa è sufficiente seguire la scia di divieti di sosta, pulizia e soprattutto veicoli della municipale: in circa un’ora ne abbiamo contati almeno sette, tra auto e furgoni.
Anche il palco del Foro Italico comincia a prendere forma: impalcature, scenografie, tribuna laterale coperta e posti a sedere sono sempre più concreti. A pochi passi dal grande palco, oltrepassata Porta dei Greci, troviamo due vigili alle prese con lo sgombero di piazza della Kalsa. “Un anticipo così largo forse è troppo anche per il Papa”, ci dicono. Anche qui però, come in via Libertà, qualcosa in particolare cattura l’attenzione: non gli automobilisti che spostano le auto in fretta e furia, non la pulizia quasi impeccabile del verde della piazza, da sempre preso d’assalto dalla sporcizia.
Ciò che sorprende è andare a sbattere contro la “solita” Palermo nonostante tutto, nonostante il Papa: sullo stesso marciapiede, in bella vista, si trovano una massa di rifiuti ingombranti e una baracca montata in un’aiuola e occupata da due persone. Il tutto a pochissimi metri dal presidio degli agenti. E mentre questi ultimi, istituzionalmente, replicano: “Certamente se ne occuperà un altro reparto”, la posizione degli occupanti della baracca si ‘aggrava’ quando loro stessi confessano che di ‘mestiere’ fanno i posteggiatori abusivi. “C’è il Papa, sì – aggiunge uno dei due – ma da lunedì sarà tutto come prima”.