PALERMO – E’ stato condannato per direttissima ad otto mesi e venti giorni Mario Bonaviri, il 44enne pregiudicato arrestato il 21 gennaio scorso, dopo avere sequestrato e ferito con un coltello la moglie. Per lui erano stati chiesti due anni: accusato di lesioni personali e minacce gravi nei confronti della donna, aveva subito dopo tentato di togliersi la vita. L’ennesimo episodio di non accettazione della fine di un matrimonio, quasi sfociato in tragedia a Ficarazzi, alle porte di Palermo.
La moglie si era recata, quello stesso giorno, in commissariato per denunciare il marito. La stessa aveva dichiarato che il coniuge, non accettando la fine del loro matrimonio, negli ultimi mesi aveva messo in atto condotte persecutorie nei suoi confronti: Telefonate ossessionanti, appostamenti e minacce verbali. Aveva anche raccontato che durante alcune manovre di parcheggio della propria autovettura, il marito era entrato improvvisamente a bordo, lato passeggero, puntandole un grosso coltello al fianco. La donna terrorizzata, temendo per la propria incolumità, aveva reagito, strappando al marito l’arma di mano e gettandola dal finestrino.
L’uomo, inferocito, aveva così recuperato il coltello puntandolo alla gola della moglie procurandole un taglio. La malcapitata era riuscita a liberarsi e a fuggire disperata. Ferita, era stata trasportata in ospedale per contusioni multiple da aggressione ed escoriazioni. Poi, la polizia aveva individuato il 44enne, che stava tentando di uccidersi. Alla luce dei fatti l’uomo era stato arrestato. Oggi la sentenza.