ACI CATENA. Non ci sono dubbi sulla matrice estorsiva alla base del furto di una salma dal cimitero comunale di Aci Catena. Sono stati gli stessi familiari a sporgere denuncia ai carabinieri dopo aver ricevuto venerdì notte la telefonata di un uomo con la richiesta di riscatto, una cifra che si aggirerebbe sui 50mila euro, e dopo aver verificato l’effettiva scomparsa della salma dalla cappella di famiglia. Un lavoro da professionisti. Dopo aver disseppellito il corpo della donna, deceduta nel ’97, gli autori del furto avrebbero rimesso tutto in perfetto ordine. Nessuno dall’esterno avrebbe potuto rendersi conto di quanto accaduto. Vittima della tentata estorsione uno tra i più noti imprenditori locali, ormai in pensione. Sul posto hanno compiuto più di un sopralluogo i carabinieri della Compagnia di Acireale, che indagano nel massimo riserbo sulla tentata estorsione. Indagini complicate dall’assenza nel cimitero di un sistema di video sorveglianza.
Fino ad oggi non si era mai verificato un episodio del genere ad Aci Catena. “E’ un gesto deplorevole – dichiara il primo cittadino Ascenzio Maesano – Non era mai successo prima di oggi. Non posso che condannare fermamente gli autori di un’azione così riprovevole”. Finora nel mirino dei raid notturni al cimitero erano stati vasi e suppellettili in rame.
Il furto della salma invece, per le modalità con le quali è stato compiuto, sarebbe opera di professionisti. E la data per compierlo, a pochi giorni dalla commemorazione dei defunti, potrebbe non essere casuale.