Sequestro per equivalenti | Colpiti due maxi evasori - Live Sicilia

Sequestro per equivalenti | Colpiti due maxi evasori

Colpiti dal provvedimento un ristorante, dai cui conti emersa una evasione pari a oltre un milione e 700 mila euro di redditi netti non dichiarati ai fini delle imposte dirette e di 350 mila euro ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, e un'azienda di Bagheria, che tra il 2008 e il 2010 avrebbe prodotto fatture false per circa 255 mila euro.

tra palermo e bagheria
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PALERMO – Due provvedimenti di sequestro di disponibilità patrimoniali e finanziarie in misura equivalente all’entità delle imposte evase, emessi dall’Autorità Giudiziaria di Palermo, sono stati eseguiti dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo in seguito alle verifiche fiscali concluse nei mesi scorsi. Il primo provvedimento riguarda un ristorante del palermitano, nei cui confronti le Fiamme Gialle avevano riscontrato, a fronte della regolare emissione di scontrini fiscali nei confronti della clientela, la sistematica mancata dichiarazione al fisco dei propri redditi. Dopo una approfondita verifica fiscale, in cui gli investigatori sono comunque riusciti a stabilire il reale giro d’affari del ristorante, è emersa una evasione pari a oltre 1.700.000 euro di redditi netti non dichiarati ai fini delle imposte dirette e di 350.000 euro ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

Contestualmente è emerso che tutti i 16 addetti al locale erano impiegati completamente “in nero”; per tale motivo sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 100.000 euro. Il Gip ha successivamente disposto il sequestro dei beni immobili riconducibili alla società e al suo amministratore. Così i militari del Gruppo hanno posto i sigilli a tre abitazioni nel centro storico di Palermo ed a un locale commerciale. Il secondo provvedimento di sequestro riguarda una società di Bagheria che opera nel settore dell’elettronica industriale, che negli anni dal 2008 al 2010 avrebbe utilizzato fatture false per gonfiare costi riportati e quindi abbattere il reddito imponibile, per un valore complessivo di circa 255.000 Euro.

Grazie a questo sistema, la società avrebbe evaso poco meno di 155.000 euro fra Iva e Ires. L’amministratore e socio unico della società è stato quindi segnalato alla Procura di Palermo, per dichiarazione fraudolenta. Nei suoi confronti il Gip ha emesso decreto di sequestro preventivo dei rapporti bancari, fino alla concorrenza delle imposte evase, provvedendo al sequestro di tre dossier titoli e un conto corrente bancario.


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