Serra di cannabis nell'ex convento | Trovate più di 200 piante al Capo - Live Sicilia

Serra di cannabis nell’ex convento | Trovate più di 200 piante al Capo

La piantagione di Cannabis trovata nell'ex convento

di MONICA PANZICA La scoperta nel quartiere del Capo. Un intero piano dello storico edificio era stato adibito a serra, con un impianto di areazione e di illuminazione collegato abusivamente alla rete pubblica dell'Enel. I carabinieri sono a caccia delle persone che l'hanno realizzata e che avevano libero accesso al palazzo.

Palermo, Discesa Sant'Agata della Guilla
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2 min di lettura

PALERMO – Più di duecento piante alte un metro e mezzo. Una maxi serra di cannabis è stata scoperta dai carabinieri all’interno dell’ex convento di Sant’Agata alla Guilla, alle spalle della Cattedrale. Nel cuore del centro storico, quella trovata dai militari era una fabbrica di droga, con tanto di kit per la produzione e il confezionamento. L’edificio attualmente in stato d’abbandono, era stato probabilmente considerata “insospettabile” da coloro che hanno messo in piedi la piantagione indoor, che avrebbe fruttato migliaia di euro.

I carabinieri del Nucleo operativo l’hanno individuata nel corso di diversi controlli per individuare serre “casalinghe” nella zona centrale della città. Quest’ultima si trovava al civico 3 di discesa Sant’Agata della Guilla, dopo un cancello di ferro. Al primo piano del palazzo – la cui scala era stata chiusa con una rete metallica – veniva custodito tutto il necessario per la produzione, tra cui diversi fusti di plastica, trovati tutti vuoti. Accanto, una stanza con pareti e pavimenti rivestiti con teli di plastica bianchi, oltre a centinaia di vasi neri e rotondi pieni di terriccio umido.

Una “foresta” di cannabis insomma, con piante che venivano coltivate grazie ad un impianto di areazione e lampade alogene posizionate alla perfezione. In particolare, l’areazione sarebbe stata garantita da grossi tubi in alluminio collegati ad estrattori, mentre la corrente elettrica arrivava nell’edificio grazie ad un rudimentale allaccio abusivo alla rete pubblica dell’Enel.

Trentadue i reattori di alimentazione delle lampade che si trovavano in tutto il piano dell’edificio che ospitava l’ex convento, diciannove i vasi di plastica vuoti trovati poi in un’altra stanza. Ma nn finisce qui, perché almeno 194 piante erano già state tagliate e raccolte. Quando i carabinieri si sono spostati in un’altra area del palazzo, hanno trovato, infatti, diversi vasi con i tronchi spezzati. La piantagione è stata estirpata e distrutta, mentre i carabinieri sono alla ricerca di coloro che l’hanno realizzata avendo libero accesso all’edificio.


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