CATANIA – “È oramai forte la preoccupazione che non esista alcuna programmazione chiara, e tantomeno condivisa, sul futuro del servizio idrico in provincia di Catania”.
Con una lettera ufficiale firmata dai segretari generali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UGL CHIMICI e UILTEC UIL di Catania, i sindacati catanesi oggi hanno chiesto alla società SIE SpA e all’ ATI, l’Assemblea Territoriale Idrica Catania, di essere convocati.
Nonostante le richieste formali dei mesi scorsi, le sigle di categoria non hanno ancora ricevuto il Piano industriale e soprattutto i documenti necessari al passaggio dei 600 lavoratori catanesi da trasferire presso il servizio idrico integrato.
“In sostanza, manca ancora all’appello – spiegano nella nota – l’elenco definitivo degli attuali gestori che dovranno trasferire il servizio con il dettaglio del personale attualmente impiegato sotto qualsiasi forma contrattuale e delle mansioni ricoperte; il modello organizzativo di SIE, con il dettaglio delle figure professionali da impiegare; l’attuale struttura organizzativa, quella del periodo transitorio a 12, 24 e 48 mesi; e quella che sarà a regime dopo i 48 mesi; infine, sono stati chiesti i criteri previsti per il trasferimento del personale e garanzie per le professionalità esistenti ad oggi.
Toni duri nella missiva
I toni della lettera sono oramai netti: “Alla luce delle informazioni e della documentazione ufficiale disponibile sul sito dell’ATI di Catania, dai quali risulta già firmata tra le parti una Convenzione di Gestione che prevede la predisposizione in tempi brevissimi di un cronoprogramma operativo che regoli il trasferimento delle gestioni e del personale negli step di 12, 24 e 45 mesi.
Chiediamo l’immediata trasmissione di tutta la documentazione inerente i criteri di trasferimento e la convocazione entro dieci giorni dal ricevimento della lettera”.