PALERMO – Crisi siccità: il segretario del Partito democratico Barbagallo accusa il dirigente della Protezione civile regionale Salvo Cocina di avere offeso e irriso i sindaci di Troina, Cerami, Gagliano, Sperlinga e Nicosia, e chiede un intervento di Schifani.
Lo si legge in una nota dello stesso Barbagallo, che commenta l’azione con cui i sindaci si sono incatenati alla sede del dipartimento della Protezione civile per chiedere risposte alla crisi idrica.
Siccità: la nota di Barbagallo
“Un funzionario pubblico – scrive Barbagallo – che ricopre per altro un ruolo di vertice in un settore delicato quale quello della Protezione civile in Sicilia, afflitta da una grave siccità che sta sconvolgendo la vita di gran parte della popolazione, non può offendere ed irridere i sindaci definendo scenografiche le loro proteste”.
“Il presidente della Regione intervenga immediatamente nei confronti di questo dirigente irridente e inadeguato – scrive ancora Barbagallo – È comprensibile l’esasperazione dei primi cittadini, a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà di fronte alle inefficienze e ai ritardi della Regione di fronte all’emergenza siccità”.
“Non è invece minimamente tollerabile che – conclude Barbagallo – un dirigente della Regione Siciliana, dopo aver scaricato le responsabilità sui sindaci, addirittura si rivolga nei loro confronti con tono di scherno”.
Schifani: “Parole ingenerose e fuori luogo”
A Barbagallo replica proprio Renato Schifani: “L’ingegnere Salvo Cocina è un dirigente generale che ha la mia piena fiducia per quanto ha mostrato in questi anni affrontando, con piglio adeguato e autorevole, le numerose emergenze che hanno colpito la nostra Isola”.
“Le parole del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo – continua Schifani – sono pertanto ingenerose e fuori luogo. Al di là della vuota polemica che punta a colpire la persona, proprio oggi Cocina è intervenuto sulla vicenda che riguarda i 5 Comuni dell’Ennese perché sia assicurata la prosecuzione della fornitura idrica che i primi cittadini temono a rischio”.
“È la risposta migliore – conclude Schifani – a ogni tentativo di denigrare e delegittimare l’operato del capo della nostra Protezione civile”.