PALERMO – La Corte dei conti vuole vederci chiaro sul rinnovo del contratto del personale non dirigenziale della Regione Siciliana. La firma sul documento atteso da 12mila dipendenti della Regione era arrivata nell’aprile di quest’anno nella sede dell’Aran Sicilia, guidata dal commissario straordinario Accursio Gallo.
Il controllo dei magistrati contabili
I magistrati contabili, nella consueta istruttoria prevista dalla legge per la quantificazione dei costi contrattuali e la certificazione di compatibilità con il bilancio della Regione, chiedono chiarimenti su 12 punti.
Gli aumenti del nuovo contratto
Con il nuovo contratto, i lavoratori avranno un aumento mensile degli stipendi che varia da 61,82 per la categoria economica più bassa a 145 per quella più alta. Per le categorie A l’aumento medio è di circa 65 euro, per le B di circa 76 euro. Per le categorie superiori, invece, l’incremento medio è di cento euro per le C e di 120 euro per le D.
Gallo: “Forniremo tutti i chiarimenti”
Gallo però, contattato da LiveSicilia, tranquillizza: “Abbiamo avviato una normale fase di interlocuzione con la Corte dei conti. L’istruttoria dei magistrati è un atto già previsto. L’Aran e la Ragioneria generale della Regione stanno preparando tutti i chiarimenti del caso”. La lettera della Corte con la richiesta di “chiarimenti” ha come destinatari, infatti, non solo l’Aran Sicilia ma anche la Ragioneria Generale della Regione e l’assessorato alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, guidato da Andrea Messina.
Le osservazioni della Corte dei conti
La Corte dei conti si sofferma sul “numero delle unità di personale” che dovrebbero ricevere gli aumenti, ricordando che questi riguardano anche i lavoratori degli enti controllati da Palazzo d’Orleans. I magistrati chiedono espressamente di conoscere “i dati relativi al numero di enti destinatari del Contratto collettivo regionale di lavoro”.
Secondo i giudici che compongono la sezione di Controllo per la Regione Siciliana, inoltre, dai documenti inviati non si evince la “retribuzione media annua” dei dipendenti, utile alla quantificazione complessiva degli oneri derivanti dal contratto.
La Corte quantifica inoltre in 90.832.540 euro le risorse finanziarie complessive che servirebbero per l’erogazione degli arretrati contrattuali relativi al periodo 2019-2023: da qui la richiesta di “fornire ogni utile elemento per rinvenire nei documenti contabili approvati dalla Regione i necessari stanziamenti di bilancio e gli accantonamenti sufficienti a finanziare” l’operazione.