Sicilia, il rebus della squadra di governo e le variabili - Live Sicilia

Sicilia, il rebus della squadra di governo e le variabili

In attesa che si chiuda la partita romana qualcosa si muove anche in Sicilia.

PALERMO – I granelli di sabbia della clessidra scorrono e accorciano i tempi per completare il mosaico della squadra di governo. 

Giorni scanditi da interlocuzioni informali e qualche dettaglio ancora in via di definizione legato al fatto che sulle richiese avanzate, ad oggi, non si intravede la possibilità di passi indietro. Il presidente lavora di cesello e media con gli alleati certo che alla fine troverà un accordo in grado di soddisfare tutte le parti in causa. L’incognita principale rimane il futuro di Gianfranco Miccichè che ieri è volato a Roma per discutere con Silvio Berlusconi e Giorgio Mulè. In tempi brevi, infatti, si chiuderà il match dei sottosegretari e sebbene la strada sia particolarmente stretta per il coordinatore regionale di Forza Italia un eventuale colpo di scena potrebbe rimettere ordine ad altre latitudini cioè in Sicilia. 

I beneinformati ipotizzano che ci sarebbe stato un tentativo di chiedere una copertura per riuscire a spuntarla almeno sul versante dell’agognato assessorato alla Sanità. Ma gli spazi in Sicilia per l’ex presidente dell’Ars si stanno via vi riducendo anche nel partito, sempre più allineato in questa fase che precede le nomine al presidente della Regione, Renato Schifani (elemento che rende più complicato il piano b della partita per il bis alla presidenza dell’Ars del coordinatore azzurro). Lo schema di massima, che trapela dai palazzi che contano, rimane quello di assegnare tre assessorati a testa a FdI e Forza Italia, due a Lega (più la vice presidenza) e Dc e due agli autonomisti. 

In alternativa se i meloniani ottenessero quattro assessorati (come chiedono) sarebbe ridimensionato il bottino degli autonomisti, ma prevedendo una compensazione per fare da contrappeso: una delega o un sottogoverno di peso). In questo caso la Sanità spetterebbe agli azzurri. Tra i nomi che circolano con più insistenza in queste ore non si riscontrano grandi sorprese: Giusi Saverino, Alessandro Aricò, Elvira Amata e Giorgio Assenza per FdI, Nuccia Albano e Andrea Messina per la Dc, Luca Sammartino e Vincenzo Figuccia per la Lega (con la variabile Ciccio Scoma che pure non è deputato), Roberto Di Mauro per gli autonomisti e Marco Falcone Luisa Lantieri ed Edy Tamajo per gli azzurri. 


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