08 Dicembre 2022, 20:37
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L’ultima annotazione di una giornata belligerante ha il sapore di un disagio personale. “Mercoledì prossimo dovrò rientrare in serata a Palermo da Roma ma non ci sono più posti in aereo a causa della esiguità dei voli messi a disposizione da Ita. Rientrerò, quindi, da Napoli con la nave. E, come me, sono tanti i siciliani che si troveranno in questa situazione. Mi chiedo: tutto ciò può essere considerato normale in un Paese come il nostro?”. Sono parole del presidente della Regione, Renato Schifani, che tracciano il diagramma di un problema collettivo e giungono al termine di ore vissute sul filo di una durissima presa di posizione sulla questione sofferta dei viaggi.
La puntata precedente non era stata, infatti, meno forte, nell’intervento dell’inquilino di Palazzo d’Orleans. Eccolo: “Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace. La regione Sicilia denuncerà la questione all’Antitrust, coinvolgendo i migliori avvocati esperti del settore. Ma serve anche più attenzione da parte del governo. È inaccettabile che a minare il diritto alla mobilità dei cittadini sia una compagnia a capitale totalmente pubblico come Ita, impegnata in un cartello con Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori ad operare su quel percorso. Torno perciò a chiedere al governo di farsi sentire, ed in particolare modo al Mef, al quale da tempo abbiamo posto anche altri temi urgenti su cui non abbiamo ancora ottenuto risposte. Il gran lavoro e l’encomiabile impegno del ministro Urso sulla vicenda Lukoil, con il salvataggio di migliaia di posti di lavoro, dimostrano che, volendo, i problemi possono essere risolti”.
Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, Schifani ha parlato al telefono direttamente col ministro Adolfo Urso: “Nel corso di una cordiale telefonata, ho chiesto al ministro di poter intervenire su Ita, società a capitale totalmente pubblico, per eliminare lo scandalo del caro voli che sta penalizzando in modo vergognoso i collegamenti da e per la Sicilia con il continente. Il caro biglietti di questi giorni è chiaramente il frutto di un cartello a cui Ita non può e non deve aderire. Non si può accettare che il diritto alla mobilità dei cittadini sia così gravemente leso”. E il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha raccolto la sollecitazione del governatore facendosi “parte attiva” perché condivide quanto indicato da Schifani “sul caro voli che limita il diritto alla mobilità, frena lo sviluppo turistico, aggrava i costi per le imprese e comunque alimenta anch’esso la spirale inflazionistica”. “Ci vuole ragionevolezza – ha affermato il ministro, citato dall’agenzia – soprattutto da parte di un vettore a capitale pubblico in via di privatizzazione”.
Ita Airways in questi giorni è già al lavoro, come già fatto con la Regione Sardegna, per cercare di dare una risposta all’eccezionale, e non prevista, domanda di biglietti aerei da e per la Sicilia. Secondo quanto appreso e riportato da Italpress. Da Ita – scrive l’agenzia – fanno sapere di essere rimasti sorpresi dall’incremento della domanda sulla rotta e che, nei limiti della flotta a disposizione, la compagnia cercherà di dare un contributo più cospicuo, in tempi rapidissimi, almeno per le feste natalizie.
Per quanto riguarda i prossimi mesi, fa sapere ancora Ita, sono in corso dei tavoli tecnici con gli aeroporti siciliani per fare in modo che alla domanda sia data una risposta adeguata, anche sul tema delle tariffe. Fine dei dispacci. Intanto, il presidente della Regione ‘è andato (metaforicamente) alla guerra e si vedrà. (rp)
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08 Dicembre 2022, 20:37