PALERMO – Il progetto del Terzo Polo prende forma. Fabrizio Ferrandelli traccia la rotta della federazione nata dal tandem tra Azione e Italia Viva. Il primo banco di prova saranno le amministrative di primavera che vedranno correre renziani e calendiani all’interno di liste comuni. Ferrandelli assicura, a dispetto dell’assenza di deputati terzopolisti all’interno dell’assemblea, un impegno diretto per smuovere le acque della politica siciliana.
Ferrandelli, partiamo dal suo matrimonio con Carlo Calenda…
Nulla di eclatante. Abbiamo costruito insieme negli anni scorsi la federazione con +Europa, poi le comunali di Palermo: era naturale riprendere il percorso iniziato.
In Sicilia una volta organizzato il partito come vi muoverete? Come si strutturerà la federazione con Italia Viva?
In primo luogo registro l’ottima sinergia emersa nel corso della prima riunione della cabina di regia regionale di ieri, c’è voglia di rilanciare l’iniziativa politica. Contenuto e voglia di essere presenti sui territori sono ingredienti essenziali che fanno capire che c’è voglia di buona politica. Lavoreremo a liste comuni in vista delle prossime elezioni amministrative perché chi ha delle buone idee lotta innanzitutto per realizzarle, quindi credo che avere rappresentanza istituzionale sia il primo obiettivo da perseguire.
Ci sono i margini per recuperare i suoi ex compagni di +Europa all’interno del terzo polo?
E’ la mia più grande speranza perché ritengo che il posto dei liberali e degli europeisti che ci sono in +Europa è qui e non in appiattimento sul Partito Democratico che a sua volta è appiattito sul M5S.
Che idea si è fatto del governo Schifani?
Più che altro non mi sono fatto un’idea. Questo riguarda sia il governo Schifani sia l’opposizione: entrambi non pervenuti. Ciò detto, faremo sentire presto la nostra voce con le nostre proposte stimolando il dibattito politico e saremo un pungolo culturale e propositivo.
E della faida interna a Forza Italia?
Non siamo interessati alle faide interne agli altri partiti ma ad aggregare sulla nostra proposta politica. E’ un dibattito che
non ci appassiona.
Ci dica la verità. Puntate ad arruolare gli scontenti del Pd?
Non soltanto del Pd, ma anche di Forza Italia e di tutte quelle forze che sono liberali e democratiche alternative ai populisti: ci candidiamo ad essere un attrattore di tutti coloro che si trovano a disagio e sono mal collocati.
Quando parla di populisti a chi si riferisce?
In primo luogo al M5S, ma devo dire che non faccio tanta difficoltà a vederci anche la Lega all’interno.
E FdI?
La proposta politica di FdI, ad oggi, è diametralmente opposta alla nostra, eppure questo non ci ha impedito di interloquire con loro partendo dal nostro punto di vista.
Alle amministrative siciliane quali alleanza costruirete? Chi sono i vostri principali interlocutori?
Intanto partiamo da noi come abbiamo fatto a Palermo. Dallo stabilire i contenuti e il programma. Fatto bisogna partire con chi ci sta e poi arrivare ai nomi. Quando invece si inizia a partire dai nomi non si combina mai nulla di buono.