PALERMO – Il Tribunale amministrativo regionale dà ragione a due centri di cardiologia e annulla una parte del decreto dell’assessorato regionale alla Sanità.
Gli specialisti di cardiologia possono tornare a prescrivere gli esami di ecocardiografia ed ecocolordopplergrafia cardiaca.
La prima sezione del Tar presieduta da Salvatore Veneziano, giudice estensore Luca Girardi, ha accolto il ricorso proposto da “Angiomedica srl” e dallo “Studio cardiologico dott. Giovanni Montaina sas”.
Una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa nel 2019, ribaltando un precedente giudizio di primo grado, ha dato ragione alla Regione siciliana. Il cumulo tariffario è inapplicabile. E così l’assessorato regionale ha battuto cassa, chiedendo la restituzione dei rimborsi per la prescrizione della doppia prestazione erogati tra il 2015 è il 2019.
Con un decreto dell’8 gennaio 2021 la Regione ha concesso di nuovo agli specialisti l’abilitazione a prescrivere gli esami, ma solo a coloro che hanno restituito le somme o comunque hanno sottoscritto un eventuale accordo sulle modalità di recupero.
Ed è questa la parte che è stata ora impugnata dai due centri cardiologici dinanzi al Tar. C’è di più visto che il 17 dicembre 2021, alla luce delll’emergenza Coronavirus, la Regione ha fatto un passo indietro suggerendo alle Aziende sanitarie provinciali di sospondere momentaneamente il recupero delle somme. Un indirizzo per evitare una compromissione dei livelli di assistenza medica, già messi a dura prova dal Covid.
Secondo il Tar, il decreto di gennaio 2021 è “un procedimento di pressione indebito volto ad accelerare l’esecuzione di un provvedimento giudiziale passato in giudicato. Si tratta di uno strumento di coazione eccessivo rispetto all’obiettivo perseguito”.
“Il decreto dell’assessorato – si legge nella motazione – mette in secondo piano il prioritario interesse pubblico alla salute”.
E poi la Regione può sempre recuperare i soldi con gli strumenti civilistici, invece di mettere a rischio l’efficienza del sistema sanitario.
Per questo il Tar ha annullato l’articolo 2 del decreto 6/21, accogliendo il ricorso presebntato dagli avvocati Salvatore, Tommaso e Giuseppina Pensabene Lionti.