PALERMO – Saranno eseguiti nella giornata di oggi 5 agosto la Tac e i primi esami radiologici sul corpo di Simona Cinà, la giovane pallavolista morta a 20 anni nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 agosto durante una festa di laurea organizzata in una villa a Bagheria.
Il pm Raffaele Cammarano ha nominato quattro medici dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per i primi accertamenti e poi, giovedì, anche l’autopsia, assieme agli esami tossicologici, che dovranno accertare le cause del decesso.
A tutti gli accertamenti medico legali parteciperà anche il perito nominato dagli avvocati che assistono la famiglia.
I familiari
“Ringraziamo i carabinieri e la procura per l’incontro di oggi che è stato utile. Speriamo di avere delle riposte dall’autopsia che sarà presto, principalmente aspettiamo”, lo ha detto Gabriele Cinà, fratello maggiore di Simona.
“È stato utile sapere che c’è il supporto della magistratura, della giustizia. C’è, anche da parte nostra, e questo ci aiuta”, conclude Gabriele.
“Simona era una ragazza splendida, era per me una persona molto importante. Mi dava tanta serenità sapere che fosse in vita e adesso un po’ di serenità mi è stata tolta. Parlavamo spesso di pallavolo, perché anche io ci ho giocato, degli studi. Era una ragazza molto studiosa, amava tanto i libri, come la sorella”. Così Gabriella, cugina di Simona Cinà, davanti la caserma dei carabinieri di Bagheria, ricorda la ventenne morta durante una festa di laurea.
L’ex fidanzato: “Non faceva uso di sostanze e non consumava alcolici”
“Era una che viveva di sport, se avesse potuto si sarebbe allenata ogni giorno. Il suo modo era il beach volley. Non me lo spiego cosa è accaduto quella sera. Lei non faceva uso di sostanze e non era una persona che si faceva abbindolare, non era una persona che consumava alcolici abitualmente. Lei sapeva nuotare”, sono le dichiarazioni di Francesco Tilotta, ex fidanzato di Simona Cinà. I due si erano lasciati da tempo e si erano persi di vista.
Le indagini sulla morte di Simona Cinà
Nel frattempo continuano le indagini. I familiari della giovane hanno chiesto la verità, non credono che Simona sia annegata perché la piscina non era molto alta e, comunque, la 20enne era bravissima a nuotare e non avrebbe avuto difficoltà.
Intanto una nota diffusa dalla Procura di Termini Imerese nella giornata di ieri ha smentito le prime ricostruzioni da parte del legale che segue la famiglia di Simona Cinà.
Il post della squadra di Simona
Simona Cinà era conosciuta nel mondo del beach volley e la società con la quale giocava ha voluto dedicarle, tramite il proprio profilo Instagram, un post per salutarla.
“Siamo stati fortunati, onorati e orgogliosi di aver condiviso insieme tanti bellissimi ricordi che non dimenticheremo mai!!!“, si legge nel post che ha a corredo un video del campo di beach volley.
“Potevamo scrivere tante altre pagine ma la vita è così tanto bella quanto perfida… Però siamo felici, felici di averti conosciuto e aver vissuto con te ogni attimo come se fosse l ultimo… Il tuo sorriso e la tua energia sarà vita nei giorni bui.. Ci mancherai tanto”.

