L’ultima speranza diventa incubo. La città di Siracusa non avrà una squadra di calcio nella prossima stagione. I colori azzurri, dai fasti dei play off per accedere alla serie B nel maggio scorso, si sono visti prima esclusi dalla Lega Pro, a causa dell’ormai famosa fideiussione da 600 mila euro non presentata dall’ex presidente Salvoldi, poi dalla serie D, cercata ma mai voluta sul serio dalla politica locale, fino a giungere all’ultimo triste capitolo rappresentato dall’Eccellenza.
Proprio nel campionato regionale, gli aretusei si auguravano di ripartire valorizzando il settore giovanile a disposizione e magari mantenendo qualche importante pedina dell’ultimo esaltante torneo di Lega Pro. Niente di più lontano dalla realtà. Giuseppe Cristauro, vicepresidente dell’Enzo Grazzo ed ultimo impreditore che avrebbe potuto far rinascere qualcosa dalle macerie, ha gettato la spugna. L’accusa del dirigente catanese, con un passato nei quadri societari di altre società siracusane (Avola, Pachino e giovanili Siracusa), si concentra maggiormente nei confronti dei politici, con in primis il sindaco Visentin, che non avrebbero mantenuto le promesse fatte.
Per iscrivere la squadra sarebbero bastati 110 mila euro, il resto sarebbe venuto da se. Città e tifosi, evidentemente troppo scottati da un’estate piena di delusioni, hanno invece deciso di staccare la spina. Alle porte si profila dunque un anno sabatico per riflettere e programmare qualcosa di sano e serio. La prima squadra cittadina diventa dunque quell’Enzo Grasso in mano proprio a Cristauro, chissà che in futuro non cambi nome per dare nuovamente lustro al defunto Siracusa.