Nedo Sonetti è stato il terzo allenatore del Palermo dell’era Zamparini, dopo Ezio Glerean e Daniele Arrigoni. Sfiorò la promozione in serie A, nella stagione 2002/03, prendendo la squadra in corsa e dopo una lunghissima rincorsa. Marcello Trapani, l’avvocato pentito dei Lo Piccolo, sosterrebbe che due incontri di quella rincorsa (fino allo “spareggio” dell’ultima giornata persa a Lecce), Ascoli-Palermo 1-2 e Palermo-Verona 2-0 furono “comperate”. Sonetti da Brescia, dove allena le Rondinelle in cui giocano gli ex rosa Caracciolo e Possanzini, non ci sta. Non va su tutte le furie, ma risponde da nocchiero che ha navigato nel bel mezzo di mari impervi e tempestosi. “Cosa vuole che le dica? La gente parla – dice Sonetti – mentre io lavoro. Faccio l’allenatore, allenavo quel Palermo e lo mettevo in campo per vincere”. L’allenatore di Piombino ricorda ancora benissimo quelle due gare. “In particolare – assicura – ricordo quella vinta con gli scaligeri, in uno stadio pieno di tifosi, vincemmo due a zero, con pieno merito, con doppietta di Zauli, dopo avere giocato una grandissima partita. Quelle nostre partite furono straordinarie, giocate con il cuore. Non capisco chi dice certe cose, screditando il lavoro altrui…”.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo