PALERMO – La vicenda del “congelamento” dei sovrintendenti da parte dell’assessorato ai Beni culturali continua a registrare polemiche. “La scelta, comunicata nei giorni scorsi dall’assessore ai beni culturali Giusi Furnari, di congelare le nomine dei soprintendenti, fatte meno di un anno fa, appare quanto meno incomprensibile”, ha dichiarato la parlamentare nazionale del Partito Democratico, Maria Iacono. “Il paradosso di tutta questa vicenda è rappresentato dal fatto che, ad un anno dalle nomine, la Regione non abbia ancora predisposto la registrazione dei contratti degli stessi soprintendenti – osserva la deputata -, come sarebbe stato necessario per dare ai beni culturali della Sicilia una guida forte ed in grado di programmare.”
La Iacono spezza una lancia in favore della sovrintendente di Agrigento Caterina Greco, della quale elogia l’operato e il “lavoro significativo in termini di collaborazione con gli enti locali nella predisposizione di progetti che, partendo dalla tutela e dalla valorizzazione dei beni culturali di questa terra, guardano, per la prima volta, allo sviluppo e alla crescita economica.”
“Il lavoro che si sta facendo da un anno a questa parte nella soprintendenza di Agrigento, come in altre realtà della Sicilia – dice Iacono -, rappresenta una risorsa preziosa e di grande qualità. Disperderla sarebbe una sconfitta per il nostro territorio oltre che per la stessa soprintendenza agrigentina.”
“Sono certa, “ ha concluso Maria Iacono , “che la procedura di riesame degli incarichi, disposta dalla Regione Sicilia, si concluda in tempi rapidi e mi auguro , soprattutto, che dalla conclusione di questa si possa dare certezza al lavoro dei soprintendenti sgomberando così il campo dai dubbi e dalle perplessità che sono state fin qui avanzate e dando ai soprintendenti della Sicilia gli strumenti necessari per consentire di operare nella direzione della piena valorizzazione dei nostri territori”.
Sempre calda la polemica anche sul fronte siracusano: “La vicenda dell’avvio dei procedimenti di revoca dei soprintendenti siciliani ha il sapore di una resa dei conti tutta politica – attacca il leader dei Verdi di Siracusa Giuseppe Patti -. Il falso problema su Siracusa evocato dall’assessore nella sua nota ne è l’esempio più palese, in quanto la vicenda del contenzioso con l’architetto Micali è stata superata dagli eventi giudiziari. La politica con la p minuscola stia lontana dalla tutela del paesaggio, argomento con il quale non si può e non si deve fare clientele”.
Dal canto suo, l’assessore Giusy Furnari, con una nota indirizzata a Livesicilia ha sottolineato oggi “che la pratica amministrativa di cui tratta la notizia non è competenza dell’assessore”, precisando “che non da pressione politica è stata mossa l’azione del dirigente generale ma da precisa e corretta procedura amministrativa, dovuta all’esecuzione di due ordinanze emesse rispettivamente dal tribunale di Catania e da quello di Siracusa. È inoltre opportuno chiarire, che il rispetto della vigente normativa anticorruzione orienta a procedere alla rotazione di personale dirigenziale e di comparto. Facoltà questa sempre di ordine amministrativo e per questo di competenza del dirigente generale”.
Il “congelamento” delle nomine che risalgono a meno di un anno fa è stato comunicato ai diretti interessati una lettera partita venerdì scorso e firmata dal dirigente generale del dipartimento Rino Giglione. Nella missiva si fa riferimento ai contenziosi giudiziari aperti su alcune nomine, nel corso dei quali “i giudici del lavoro hanno sollevato profili di illegittimità delle procedure di affidamento”‘. Da qui la decisione da parte del dipartimento di “procedere a debito riesame di tali incarichi”. Incarichi che nel frattempo non sono stati ancora registrati dalla ragioneria, un ritardo in base al quale i contratti, si legge nella nota, sarebbero “privi di efficacia”.Le nomine furono decise dall’allora assessore Mariarita Sgarlata, che oggi è ancora in giunta ma con delega al Territorio.