FAVARA (AGRIGENTO) – Una fiorente attività di spaccio tra Favara e Villaggio Mosè, prevalentemente cocaina hashish e marijuana, è stata sgominata questa mattina dai carabinieri della Tenenza di Favara , e dai militari della Compagnia di Agrigento, in un’operazione che ha portato all’arresto di quattro persone. Si tratta dei fratelli Salvatore e Giuseppe Papia, 63 e 60 anni; Calogero Salvaggio, 62 anni, Rosario Saieva, 60 anni. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Paola Vetro, hanno permesso di documentare oltre centocinquanta cessioni di droga anche durante il periodo del lockdown. E sono state proprio le misure restrittive imposte dal Covid19 a far cambiare le abitudini dei pusher: da una sala giochi, inizialmente utilizzata come quartier generale, l’attività di spaccio si è spostata direttamente nelle abitazioni degli indagati. Uno di loro, addirittura, ha continuato a cedere droga nonostante si trovasse ristretto agli arresti domiciliari.
Quello che emerge dall’attività investigativa è una sempre più corposa richiesta di sostanza stupefacente e, in particolare modo, cocaina. Tanti i contatti telefonici documentati: la droga, come spesso avviene in queste circostanze, veniva indicata con parole in codice. Il continuo andirivieni di persone nei pressi delle abitazioni degli indagati ha poi permesso ai carabinieri, anche grazie al lockdown, di stringere ancora di più il cerchio. Durante l’attività di indagine è stato sequestrato oltre un etto di cocaina ma anche decine di grammi di hashish e alcune piante di marijuana. Nel corso dei controlli dei carabinieri della tenenza di Favara, agli ordini del Tenente Fabio Armetta, uno dei pusher ha addirittura ingerito un’intera dose di cocaina per eludere eventuali accertamenti. Il provvedimento, che oltre i quattro arrestati odierni vede indagate altri due cinquantacinquenni, è firmato dal gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella.