CATANIA – Il corpo senza vita lo hanno trovato in un casolare nel villaggio Campo di Mare, nella zona sud di Catania. Sebastiano Spampinato, 30 anni, è stato colpito da un proiettile sparato da un’arma. Si ipotizza il suicidio. Per i carabinieri è lui l’assassino di Giovanna Cantarero, uccisa venerdì sera a Lineri, frazione di Misterbianco, appena uscita da lavoro. In poco tempo davanti al cancello della villetta abbandonata sono arrivati i parenti del deceduto.
Sui social non c’è molto di Seby Spampinato, alcune foto di qualche anno fa con alcuni tifosi rossoazzurri. ‘Un ragazzo dei quartieri’. Così lo descrivono in via Belfiore dove è cresciuto. Ha partecipato in modo attivo per un periodo anche agli incontri degli Ultras a piazza Dante a Catania. Poi però si è sposato e a Catania lo hanno visto poche volte.
Spampinato lavorava in un centro scommesse dell’hinterland etneo. Non ha alcun precedente penale, ma aveva frequentazioni con “affiliati alle organizzazioni criminali”.
Nella sua vita ad un certo punto è entrata Giovanna, la dolce mamma dagli occhi azzurri e i capelli biondi. Tra i due si sarebbe creato un legame “burrascoso”. Poi qualcosa si sarebbe rotto. Venerdì sera Sebastiano si è armato. L’ha aspettata fuori da via Allende. Appena l’ha vista sbucare fuori dal panificio, l’ha chiamata. Jenny si è girata. E lui ha sparato. Uccidendola. Da quel momento è partita la caccia all’uomo, che si è conclusa oggi. Con la scoperta di un altro cadavere.