RIPOSTO – Stamani il Gup di Catania Daniela Monaco Crea ha rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e turbativa d’asta l’ex primo cittadino di Riposto Carmelo Spitaleri e gli altri cinque indagati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle ripostesi sulla gestione delle strisce blu nel comune marinaro. Dovranno rispondere degli stessi capi d’imputazione anche Giuseppe Ucciardello, l’ex comandante della polizia municipale ripostese, Salvatore Tropea, legale rappresentante del Porto dell’Etna, la cooperativa sociale che gestiva il servizio di sosta a pagamento, il pluripregiudicato Mario Di Bella, già condannato per usura, e la moglie di quest’ultimo Emanuela Triolo. Rinviato a giudizio solo per turbativa d’asta anche il neo consigliere comunale ripostese Michele D’Urso, all’epoca dei fatti assessore del comune ionico, accusato di aver falsificato la firma del presidente di una delle associazioni che figurano tra le partecipanti alla gara d’appalto per l’affidamento del servizio di sosta.
Numerose, secondo la Procura etnea, le irregolarità. A partire dall’affidamento diretto alla cooperativa, che sin dall’inizio non avrebbe avuto i requisiti per ottenerlo, e fino alla gara d’appalto che sarebbe stata pilotata per consentire alla stessa cooperativa di proseguire nella gestione delle strisce blu. Nel corso dell’udienza, durata circa un’ora, nessuno dei legali della difesa ha avanzato richiesta di rito abbreviato. I sei imputati compariranno in aula il 12 marzo davanti alla II sezione del Tribunale di Catania.
