Stipendi in ritardo da febbraio | Sit-in dei lavoratori ex Provincia - Live Sicilia

Stipendi in ritardo da febbraio | Sit-in dei lavoratori ex Provincia

Il sit in dei lavoratori dell'ex Provincia di Siracusa

La protesta davanti alla Prefettura.

SIRACUSA – “Le somme previste nella ripartizione delle risorse regionali non copriranno stipendi e servizi per l’intero 2017”: tornano in piazza i dipendenti della ex Provincia di Siracusa, senza retribuzione da febbraio. Sfidando il caldo torrido e i bollettini Asp che consigliano di non uscire di casa dalle 11 alle 18, gli oltre 500 dipendenti del Libero consorzio aretuseo stamattina hanno inscenato un sit-in di protesta in piazza Archimede, davanti alla Prefettura.

Nel frattempo i responsabili della Funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Csa rappresentavano l’emergenza dell’ente e dei lavoratori davanti alla dirigente dell’Ordine e la sicurezza pubblica, Giuseppe Maria Spampinato. Il segretario della Funzione pubblica della Cgil, Franco Nardi, al termine dell’incontro ha spiegato: “Abbiamo rappresentato in Prefettura l’emergenza che riguarda in primis gli stipendi, ma anche i servizi come scuole e manutenzione strade, che considerando le risorse disponibili, non potranno essere garantiti. Come del resto accade dal 2015. Con la ripartizione che si sta discutendo a Palermo – ha aggiunto – verranno coperti gli stipendi arretrati, fino a agosto. Ma da settembre saremo punto e a capo. Il finanziamento complessivo non è bastevole per i 12 mesi per chiudere l’anno finanziario a questa provincia”.

Dei 91 milioni di euro stanziati per i Liberi consorzi comunali in commissione Bilancio all’Ars, 44 milioni sono già disponibili: in queste ore si stanno stabilendo i criteri di ripartizione. Nella geografia dell’emergenza regionale dei Liberi consorzi, la situazione dell’ente siracusano è tra le più gravi anche per via dei debiti e dei mutui contratti quando l’ente era florido: questi ultimi ammontano a 90 milioni (con rate annuali di 8,5 milioni di euro fino al 2044). Ne era consapevole l’ex commissario straordinario Antonino Lutri, che si dimise un anno fa; ne è consapevole il commissario attuale, Giovanni Arnone: “È gravissima la situazione finanziaria dell’ente che non può erogare servizi e da quattro mesi gli stipendi ai lavoratori”.

Lo ha detto esprimendo “preoccupazione per la pesante situazione che si è venuta a determinare” e vicinanza “al personale dipendente che, stanco della drammatica situazione in cui versa, ha intrapreso azioni di protesta che non si fermeranno fino a quando non ci saranno esaurienti risposte”. I dipendenti della azienda partecipata Siracusa risorse per giorni hanno occupato la sede. “La politica non può e non deve ignorare questa situazione – ha aggiunto Arnone – e deve altresì impegnarsi affinché questo dramma, che causa danni incalcolabili, possa essere superato in tempi brevissimi per venire incontro alle esigenze della collettività e dei dipendenti, costretti da mesi a far ricorso all’istituto del prestito per assicurare la sopravvivenza alle proprie famiglie”. I lavoratori in protesta hanno preso di mira il prelievo forzoso che il governo nazionale attua nei confronti dell’ente: “Non ci riconosce come Libero consorzio al momento di dare finanziamenti, ma ci riconosce come ex Provincia al momento di prelevare somme”. Anche i politici sotto attacco: “Non so come mettere la benzina nell’auto per portare i figli al mare – dice una dipendente – i politici ci pensino quest’estate, mentre sono in barca o a mangiare pesce”. All’origine di tutto, come si sa, una riforma regionale delle ex Province mai portata a compimento.

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