Stm, affondo di Mannino (Cgil): "Declino dell'industria in Sicilia"

Stm, affondo di Mannino (Cgil): “Declino dell’industria in Sicilia”

L'intervento del segretario regionale

CATANIA – “La situazione critica di Stm, che annuncia un piano di riorganizzazione dai contorni non chiari per la Sicilia e diserta l’incontro in commissione, si teme possa essere un ulteriore tassello del declino dell’industria in Sicilia.

Mancando una politica industriale sia della Regione che del governo nazionale, ancora una volta la politica regionale si accorge dei processi i quando questi sono già avviati, rischiando che al danno si aggiunga danno. Il governo nazionale, dal canto suo, si disinteressa delle crisi in Sicilia”.

Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia , Alfio Mannino. “Lanciamo allarmi da tempo – aggiunge – e chiediamo un intervento deciso per il rilancio dell’industria in Sicilia. Riteniamo fondamentale la creazione di un’agenzia regionale per lo sviluppo, quale luogo di programmazione, con la partecipazione di istituzioni, enti di ricerca, sindacati e associazioni datoriali”.

Smantellamento, crisi, occupazione

“Con lo smantellamento della chimica di base d Versalis a Siracusa e Ragusa, con la crisi Lukoil, con la stagnazione dei processi di reindustrializzazione a Termini Imerese, con i segnali di crisi della Gigafactory, e con la preoccupante situazione di A2A che ha deciso di mollare in Sicilia e di investire altrove – rileva Mannino – rischiamo una crisi economica e occupazionale senza precedenti.

E quando i cosiddetti “fiori all’occhiello”, come la microelettronica a Catania, rischiano di appassire. C’è da chiedersi da dove partire per rilanciare l’economia”. “Da tempo la Cgil chiede interventi per l’industria che non siano sempre ed esclusivamente a valle delle crisi.

Incontro pubblico il 18 febbraio

La transizione ecologica doveva e deve essere un’occasione per rilanciare l’industria siciliana – afferma – ma dalla politica deve venire quella regia che finora è mancata. Da un lato il governo nazionale non esercita nessuna forma di controllo sulle proprie partecipate, come nel caso Eni, dall’altro non investe. E un governo regionale privo di iniziativa e di autorità sta a guardare, praticando sempre la più completa subalternità al governo nazionale e ai grandi player”.

Mannino ricorda che il 18 febbraio nell’area industriale di Siracusa si terrà un incontro pubblico promosso dalla Cgil.


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