ENNA – Il settore delle costruzioni in Sicilia attraversa una fase di complessivo rallentamento, come emerso dall’assemblea generale della Fillea Cgil Sicilia svoltasi a Enna. Secondo il segretario generale Giovanni Pistorio, negli ultimi mesi si è registrata una pesante flessione delle ore lavorate e del numero di imprese attive sul territorio regionale.
Restano invece stabili la massa salariale e il numero dei dipendenti, un dato sostenuto esclusivamente dalla piena operatività dei cantieri legati al Pnrr.
L’analisi sindacale evidenzia una profonda disparità territoriale legata proprio ai fondi europei. Mentre nelle zone interessate dalle grandi opere i numeri tengono, nelle province dove questi interventi sono assenti, come nel caso di Caltanissetta, il calo dell’attività è definito verticale. Si osserva inoltre un mutamento strutturale del mercato del lavoro: molti piccoli imprenditori stanno chiudendo le proprie ditte per confluire nel settore come lavoratori dipendenti, mettendo a disposizione competenze specializzate in segmenti non tradizionali.
Le prospettive per il dopo-2026, termine del ciclo del Pnrr, indicano il rischio di un crollo delle attività. Tuttavia, i dati della ricerca Cresme realizzati per il sindacato suggeriscono che non si tratterà di un vuoto assoluto, bensì di un ritorno ai livelli produttivi della fase pre-pandemica. Il mercato si sta trasformando e cresce la necessità di nuove figure professionali attualmente non reperibili sul territorio siciliano.
Per scongiurare la crisi, la Fillea Cgil punta sulla realizzazione di assi strategici come la Gela-Mistretta, il nuovo asse attrezzato di Catania e la circonvallazione di Palermo, infrastrutture ritenute fondamentali per collegare l’isola al Mediterraneo.
Pistorio ha infine ribadito che qualsiasi progetto di sviluppo deve essere accompagnato da un rigoroso contrasto agli intrecci criminali, poiché la legalità resta il pilastro fondamentale per la crescita economica e sociale della Sicilia.

