Strage di Capaci, scontri a Palermo con la polizia VIDEO - Live Sicilia

Strage di Capaci, scontri a Palermo con la polizia VIDEO

Gli era stato imposto il divieto di presentarsi all'albero Falcone ma hanno provato a forzare il blocco

PALERMO – Il corpo a corpo fra polizia e manifestanti è avvenuto a pochi passi dall’albero dove ogni anno, alle 17:57, viene rispettato il minuto di silenzio per commemorare le vittime della strage di Capaci.

I manifestanti sapevano che non gli sarebbe stato permesso avvicinarsi con striscioni e bandiere (c’era un apposito divieto del questore che dettava orari e percorso), ma avevano già annunciato che sarebbero arrivati “fino in via Leopardi. Il nostro non è un contro corteo. Non siamo contro nessuno, me che meno contro la Fondazione Falcone. Vogliamo solo manifestare il nostro pensiero”, così aveva spiegato Jamil El Sadi di Our Voice, organizzatore della manifestazione “obbligata” a fermarsi prima di arrivare all’albero Falcone.

“Fuori la mafia dallo Stato”, urlavano, tenendo in mano striscioni con slogan di dissenso per le assoluzione del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Studenti, iscritti alla Fiom Cgil e ad altre sigle sindacali, rappresentanti dell’associazionismo e delle Agende Rosse, attivisti dei movimenti antimafia e dei comitati civici di quartiere, professionisti, semplici cittadini sono partiti dalla facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda.

Ad aprire il corteo la gigantografia di una sacra famiglia. Accanto alla Madonna con il bambino, le immagini di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Renato Schifani e Roberto Lagalla. Chiedono verità e giustizia sulle stragi siciliane e non solo. “Non siete Stato voi, ma siete stati voi”, c’era scritto su uno striscione. A giudicare dagli slogan sono fermamente convinti che lo Stato abbia trattato durante la stagione delle stragi. E non sarà certo la sentenza, definitiva in Cassazione, che ha smontato la narrazione imperante a fargli cambiare idea. Hanno tutto il diritto di manifestare il loro pensiero. A giudicare dai volti delle persone che hanno sfilato in corteo non c’era la sensazione di trovarsi di fronte ad un manipolo di facinorosi. La questura al contrario ha ritenuto che la loro presenza potesse disturbare la commemorazione.

All’altezza di via Leopardi il blocco di poliziotti e carabinieri. Qualcuno ha provato a forzarlo. Gli agenti hanno alzato gli scudi anti sommossa e i manganelli per resistere alla pressione. Spintoni e urla. Sono entrati in contatto con la testa del corteo. La tensione è durata per fortuna pochissimo tempo. Il dialogo con i responsabili dell’ordine pubblico della Digos ha rasserenato gli animi. Ai manifestanti è stato consentito di avvicinarsi all’albero Falcone. Le note del silenzio, i nomi delle vittime scanditi al microfono e l’applauso finale hanno unito tutti coloro che sono scesi in strada per dire no alla mafia.

La nota della questura

“Nella giornata del XXXI anniversario della strage di Capaci, molteplici iniziative di ricordo hanno animato la città di Palermo in diversi punti della città vedendo come luoghi principali la Stele di Capaci, via Remo Sandron nei pressi dell’aula “Bunker”, la caserma della Polizia di Stato “P.Lungaro” e l’“Albero Falcone” in via Notarbartolo.

Fra le diverse iniziative promosse si è registrata anche la presentazione di un preavviso per un corteo, promosso da svariate sigle, che ha registrato la presenza al proprio interno di gruppi riconducibili a frange antagoniste che, partendo dalla Facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda, sarebbe dovuto arrivare nei pressi dell’“Albero Falcone”  

Considerata la potenziale interferenza che si sarebbe potuta ingenerare dalla concomitanza nel medesimo luogo delle iniziative promosse dalla Fondazione Falcone ed il citato corteo, in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è ritenuto inopportuno far giungere il corteo nei pressi dell’ “Albero Falcone”.  

La ragione di tale valutazione in termini di inopportunità risiede nell’esigenza di assicurare garantire il diritto Costituzionalmente garantito della Libertà di Manifestazione del Pensiero ad entrambe le parti attraverso un bilanciamento delle contrapposte esigenze considerati i luoghi, il numero di persone partecipanti alle due iniziative, la presenza di diversi striscioni dal contenuto ingiurioso, nonché la presenza di veicoli dotati di strumenti di amplificazione sonora tra cui un mezzo furgonato.

La predisposizione dei servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica ha visto un impegno delle Forze dell’Ordine con uomini e mezzi in diversi punti della città, finalizzati a garantire il fluido svolgimento delle diverse iniziative intraprese, la Libertà di Manifestazione del Pensiero ed anche il Diritto al Ricordo, alla Memoria dei caduti che in questa giornata si commemorano.  

Per questi motivi è stato individuato come punto di arrivo del corteo Piazza Alberico Gentili, a meno di 500 metri dal luogo inizialmente pensato dai promotori, scelta notificata agli stessi attraverso le prescrizioni del Questore di Palermo, frutto delle ponderazioni e valutazioni maturate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Una volta giunto in questo punto il corteo, cui hanno preso parte circa 1000 manifestanti, si sono intessute una serie di interlocuzioni tra i promotori e le Forze di Polizia che presidiavano il luogo al fine di non consentire il prosieguo del gruppo lungo via


Notarbartolo fino all’Albero Falcone considerata la presenza dei mezzi amplificati che avrebbero gravemente interferito con le iniziative della fondazione Falcone nonché una gigantografia issata sul mezzo furgonato il cui contenuto palesava il chiaro fine di dileggio del corteo nei riguardi dell’altra iniziativa.

È stato proprio durante questo dialogo, in cui si prospettava un ulteriore avvicinamento all’Albero Falcone qualora fossero stati spenti gli strumenti di amplificazione che avrebbero turbato la cerimonia promossa dalla Fondazione Falcone, che un gruppo di circa 100 manifestanti ha forzato il presidio di polizia, causando il ferimento di 1 Funzionario della Polizia di Stato ed altri 2 poliziotti che hanno riportato prognosi che vanno dai 10 ai 15 giorni. Successivamente il corteo è avanzato senza creare turbative e con gli strumenti di amplificazione spenti grazie all’impegno massimamente profuso dalle Forze dell’Ordine, nei pressi dell’Albero Falcone dove ha atteso le ore 17:58 per poi sciogliersi.  

È in corso l’analisi delle immagini che hanno ripreso le citate scene al fine di ricostruire puntualmente i fatti, delineare i profili di responsabilità penalmente rilevanti ed individuare i responsabili dei disordini che hanno portato al ferimento di 3 poliziotti, proprio nel giorno in cui tutto il Paese fa memoria e ricordo di 3 poliziotti caduti per fare il loro dovere”.  


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