PALERMO – Sono state le dichiarazioni di diversi testimone e le immagini ad incastrare Salvatore Calvaruso, arrestato per il triplice omicidio di Monreale. Dagli atti dell’inchiesta emerge chiaramente che un’altra persona ha fatto fuoco. Un uomo alto che indossava un giubbotto bianco, al contrario di Calvaruso che è piccolo di statura e aveva un giubbotto nero. C’è un ulteriore dettaglio: il personaggio senza identità guidava una moto Bmw e Calvaruso era passeggero quando ha fatto fuoco.
La convalida del fermo
Il giudice per le indagini preliminari Ivana Vassallo ha convalidato il fermo e ordinato la custodia cautelare in carcere per il diciannovenne dello Zen. C’è il pericolo di fuga dell’indagato che non soltanto si è disfatto dell’arma e del cellulare, ma ha convinto un amico a denunciare il furto dello scooter Sh che gli aveva prestato nel tentativo di allontanare da sé i sospetti.
Le drammatiche fasi della sparatoria
Alla sua identificazione si è arrivati grazie alla testimonianza di tre amici delle vittime presenti a Monreale e alle immagini del sistema di videosorveglianza. Nessun dubbio, quindi, per il gip. Uno di loro ha raccontato le drammatiche fasi della tragedia: “Uno di questi ragazzi (si riferisce ai palermitani, ndr) a bordo di un Liberty bianco per fare lo sborone all’improvviso accelerava a tutto gas rischiando di investire me e altri miei amici. Il mio amico Salvatore Turdo (uno dei tre morti, ndr) gli ha detto ‘ma perché non vai piano'”.
L’incipit della lite
Gli animi si scaldano: “A questo punto il conducente del Liberty si posizionava proprio davanti a me e Turdo. Dopo aver messo il cavalletto allo scooter, scendeva e insieme ad altri ragazzi ci accerchiavano. Andrea Miceli che si trovava sul lato del bar vedendo la situazione decideva di avvicinarsi per cercare di calmare gli animi. Uno di questi tre ragazzi di Palermo diceva ad Andrea ma tu chi m… sei?”.
“Calci e pugni, poi i colpi di pistola”
Miceli ribatte per le rime: “E tu invece chi minchia sei? Il ragazzo colpiva Miceli ripetutamente al volto con il proprio casco e si scatenava una rissa. Ci sono stati calci pugni e spintoni. Finita la scazzottata ho sentito esplodere dei colpi di arma da fuoco”.
Il Bmw Gs nero
Ed ecco un nuovo dettaglio sulla lite costata tre morti e due feriti: “Non so come si chiamasse il soggetto che aveva con sé l’arma ma questo era a bordo di un motore Bmw Gs Nero vecchio modello, so dirvi ciò perché sono appassionato di auto in moto”.
Qualcuno disse: “Spara sulla folla”
Chi sparava “era basso e magro mentre il conducente alto circa un metro e novanta, con barba folta e nera, entrambi indossava nel casco. Posso dirvi che sono stati esplosi molti colpi d’arma da fuoco quasi in simultanea, ciò mi ha fatto pensare che ci fossero più armi. Un mio amico ha sentito dire al conducente del Bmw dire al passeggero di non mirare in aria ma di sparare proprio sulla folla”.
Il panico in piazza a Monreale
Il testimone si allontana: “Io personalmente dopo la rissa durata pochi minuti prendevo il mio scooter e mi spostavo in piazza, ma dopo aver parcheggiato sentivo colpi di arma a fuoco in lontananza vedevo gente che scappava. Mi avvicinavo nuovamente al bar e prima di arrivarci vedevo Turdo che cadeva a terra e successivamente Pirozzo Massimo pieno di sangue”.
“Frequentano sempre Monreale”
Conosceva, di vista e non solo, i palermitani: “Li ho visti anche in altre occasioni e frequentano sempre la piazza di Monreale. Prima di oggi non avevano causato alcun problema ma so che a Palermo comunque sono soliti fare risse”.
Una nuova testimonianza
Non è tutto. Un altro testimone aggiunge che dopo l’esplosione dei primi colpi, “dopo pochi minuti ho udito altri quattro o cinque colpi di pistola e questa volta notavo che chi sparava aveva un giubbino tipo Blauer di colore bianco…”. Chi ha sparato la seconda volta “era ritornato in via D’Acquisto come passeggero a bordo di un motociclo Bmw di colore nero e chi guidava era robusto e aveva un casco Momo Design”.
La caccia ai complici di Calvaruso
Dunque a sparare per prima sarebbe stata un persona diversa da Calvaruso. Lo racconta un terzo testimone: “Dalla vetrina del bar ho visto un uomo di grossa stazza sparare colpi d’arma da fuoco con una pistola… non ricordo nulla di come era fatto… non so dare una descrizione in quanto c’era molta confusione”. La caccia ai complici prosegue.