Catania – Nessuno scandalo per gli studenti in Medicina e Chirurgia di Catania sulla notizia di una laurea conseguita grazie all’ausilio di alcuni funzionari i quali avrebbero convalidato almeno 17 materie ad un loro collega dal cognome prestigioso. “Niente di nuovo – commenta Salvo, laureando – chissà quanti casi analoghi in passato, purtroppo veniamo spesso sorpassati ingiustamente da personaggi pieni di sé soltanto perché con le spalle coperte”.
E le sue parole pare proprio trovino testimonianza nel racconto di Paolo. La storia. “Durante il nursing chirurgico (cioè tirocinio infermieristico per medici ai primi anni in un reparto chirurgico) spesso i professori non vengono correttamente informati dell’organizzazione. Io e altri colleghi siamo assegnati al reparto x dell’ospedale y. Il primo giorno si presenta però un altro collega non in lista, ma nipote di un illustre: lui in realtà non doveva essere con noi. Ci presentiamo al primario – prosegue Paolo – il quale sembra sconcertato della nostra presenza. Comincia a gridare, dicendo che non sa nulla dell’arrivo di studenti nel suo reparto che non siamo autorizzati a stare lì. Noi gli chiediamo di controllare su internet perché sul sito sono pubbliche le suddivisioni dei tirocinanti. Il primario decide di fare un paio di telefonate, ma persino dalla segreteria non ne sanno nulla! A questo punto ci dice (anzi urla) che noi possiamo continuare ad andare in reparto ma se non avrà conferma di questa attività di tirocinio non ci firmerà il verbale che attesta la nostra presenza….tranne che….al nipote illustre! Perché (testuali parole) “mi ha chiamato direttamente suo nonno per dirmi che sarebbe venuto”.
Come quella di Paolo tante le testimonianze affiorate nelle ultime ore. C’è chi mormora persino di una presunta compravendita: 600 euro per superare una delle materie più complesse e impegnative del corso di laurea. “A Medicina ci sono studenti che studiano giorno e notte e vanno avanti soltanto grazie alla loro passione e dedizione, con sacrifici enormi – replica Alice – non bisogna fare di tutta un’erba un fascio”.
Studenti arrabbiati e stanchi, dunque, studenti scoraggiati e studenti perplessi. E in merito alla laurea tarocca smascherata ieri, trova riscontro tra i corridoi della Facoltà, la riflessione di un altro studente laureando: “Non quadra qualcosa in questa storia, si parla di “manipolazione del sistema di registrazione cartaceo”, ma in realtà sono quasi due anni che da noi c’è la registrazione elettronica! A quando risalgono allora queste materie? Lo studente favorito così avrebbe saltato tutte le materie dei primi anni per poi aver sostenuto e superato quelle degli ultimi anni? Per esperienza dico che se non ci sono le basi, le ultime materie sono davvero difficili da dare. Per questo mi sorge un dubbio: che 17 siano solo le materie che possono essere provate con certezza perché manca il cartaceo? E che le altre discipline siano state silenziosamente approvate con il sistema telematico? Il cartaceo era di granlunga una tutela più valida per gli studenti onesti come me”.
A rendere giustizia a queste parole, ci pensa l’esperienza di Katia: “molti professori decidono di verbalizzare la disciplina in un secondo momento e non dopo l’interrogazione, è capitato anche durante un mio esame. Presi 28, ma il prof. lo segnò su un bigliettino andato perso suppongo. Probabilmente decise di verbalizzarlo in un secondo momento, a distanza di giorni, tanto che mi ritrovai un 24 anziché del mio voto. Questa è una prova vera e tangibile del fatto che o per errore o per convenienza ad un docente non risulta poi così difficile dare un voto non attinente alla preparazione dello studente, nel mio caso l’errore fu in difetto. Ma chissà in quanti altri casi i voti sono stati gonfiati come palloncini d’elio”.