Sulla politica a scuola - Live Sicilia

Sulla politica a scuola

Riflessioni sui fatti di Firenze.
SEMAFORO RUSSO
di
2 min di lettura

Attenzione, perché così continuando – sottovalutare episodi di violenza dal disgustoso sapore squadrista – si rischia di dimenticare, parliamo delle nuove generazioni, che il Ventennio fascista è stato uno dei capitoli più bui di questa nazione; che Mussolini era un dittatore macchiatosi di crimini di guerra e contro l’umanità; che la Repubblica italiana nasce dall’antifascismo e si fonda su una Costituzione antifascista. In Germania, chiunque governi, stanno ben attenti a contrastare con decisione qualunque formazione, gesto, immagine o simbolo che anche lontanamente evochi l’abisso del Terzo Reich. I primi a rendersi conto dell’anima antifascista dell’Italia devono essere i politici, i governanti. Non solo, vorrei dire al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, è soprattutto la scuola, di ogni ordine e grado, che deve essere presidio culturale di acquisizione e diffusione dei valori dell’antifascismo. La preside del liceo fiorentino Leonardo da Vinci, Annalisa Savino, ha semplicemente onorato il suo ruolo, dopo l’aggressione a due ragazzi accaduta dinanzi al liceo Michelangelo per la quale sono indagati sei militanti di destra di Azione studentesca, richiamando fatti drammatici che diedero poi corpo al regime delle camicie nere, alla conseguente soppressione dei diritti civili, alle leggi razziali contro gli ebrei e alla disastrosa guerra che consumò mostruosi delitti a danno di milioni di esseri umani. Dovrebbe ricevere un encomio la Savino, non larvate minacce di provvedimenti disciplinari. Il punto vero è che in Italia non abbiamo unicamente una sinistra sconquassata difficile da rintracciare in giro, abbiamo pure una destra che non è certamente quella liberal-conservatrice di Cavour, Minghetti, Rattazzi, Lamarmora ed altri che, beninteso, aveva altri limiti e difetti. È la destra inizialmente voluta da coloro che vissero da protagonisti la Repubblica Sociale di Salò; è la destra secessionista e razzistoide della Lega, secondo la quale i settentrionali sono migliori dei meridionali e il Sud è una palla al piede; è la destra mercantile berlusconiana che considera il cittadino un consumatore e le istituzioni a servizio degli interessi economici del suo fondatore. Ciò, ovviamente, rende assai faticosa una interlocuzione basata sui principi fondamentali della nostra Costituzione che ha a riferimento la liberazione dal cancro nazifascista, i diritti inviolabili di ogni persona e l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.

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