Dopo le proteste arriva qualche risultato. Saranno circa 1.800 i posti di docenti “salvati” dai tagli della legge Gelmini grazie a un accordo tra la Regione siciliana e il ministero dell’Istruzione. L’intesa, presentata oggi a palazzo d’Orleans dall’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Lino Leanza, e dal presidente della Regione, Raffale Lombardo. I posti “salvati” andranno a realizzare attività di integrazione alla didattica. In particolare – come segnalato dai sindacati – sarà posta attenzione agli studenti diversamente abili e a rischio marginalità. Poi programmi per l’innalzamento della qualità dell’offerta formativa, puntando su matematica, scienze, tecnologia e capacità di lettura. Per realizzare questi programmi alle scuole saranno assegnati i docenti che nello scorso anno scolastico hanno ricevuto incarichi di supplenza ma non potranno averle averli nel prossimo anno. Questi docenti potranno anche assumere incarichi di supplenze brevi nella stessa scuola di assegnazione.
Questa attività porterà anche all’incremento di punteggio per le graduatorie della scuola. “Il ministero si impegna a riconoscere a tale personale impegnato nelle iniziative sopraindicate – si legge nell’accordo – la valutazione del servizio prestato, e il relativo punteggio nelle graduatorie ad esaurimento”. Il progetto costerà al Ministero 10 milioni di euro che saranno prelevati dai fondi Pon 2007/13. Alla Regione, invece, costerà 40 milioni, dai fondi Por Fse 2007/13.
Il coordinamento e la programmazione è stata affidata a una commissione paritetica fra Ministero e Regione, presieduta dall’assessore regionale alla Pubblica istruzione, composta dal dirigente generale del dipartimento competente della Regione, da due componenti designati sempre dalla Regione e da tre membri nominati dal ministero.