"Certi benefici - ha detto la presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo - non andrebbero applicati ai carcerati: molto spesso una pena, anche se di mafia, non viene scontata per intero, per cui non ha quell'efficacia deterrente seria che dovrebbe avere".

La questione dei beni confiscati, dopo le dichiarazioni del prefetto Giuseppe Caruso (nella foto) continua a tenere banco. In campo commercialisti e sindacati.

L'avvocato Mario Bellavista, tirato in ballo da Rosi Bindi, non prende solo le difese di Giuseppe Caruso, che guida l'Agenzia per i beni confiscati, ma lancia un duro attacco contro il presidente della Commissione nazionale antimafia. La lettera.

Dall'audizione del prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell'agenzia, è scaturito un confronto molto teso. Ecco tutti i particolari.

"I prodotti a marchio “Libera Terra” - dichiara il sottosegretario alla Giustizia -  arrivano nelle case e sulle tavole di moltissimi italiani. E sono oggi forse il simbolo più visibile della riscossa, di una svolta, nella lotta alle mafie".

Il terreno, che ospita anche una delle "Camere dello Scirocco", è stato dato in gestione nel 1999 all'Agesci che sta realizzando una base per le proprie attività rivolte ai giovani e svolte dai giovani.

Gli interventi principali riguardano la presa d'atto del progetto preliminare per l'anello ferroviario, interventi di manutenzione straordinaria in 15 scuole, la presa d’atto del progetto preliminare per il primo stralcio dell’anello ferroviario.

Un bene confiscato da trasformare in una comunità per i portatori di handicap privi di famiglia, l’acquisto di arredi scolastici, l’adesione di Palermo all’associazione nazionale “Città del vino”, l’intesa con l’ordine degli assistenti sociali, il restauro della facciata del Teatro Politeama, un protocollo con l’associazione “Famiglie Persone Down” e la presa d’atto del piano Pac per la cura degli anziani.

Convegno nella sede di Confindustria Palermo: "La scoperta dei beni confiscati: verso l'utilitas publica".

Intervista al procuratore di Catania sulla gestione dei beni confiscati alla mafia.

Intervista al Procuratore di Catania sulla gestione dei beni confiscati alla mafia. Piccoli successi per la magistratura etnea, anche se Salvi non nasconde le grandi difficoltà, nonostante l'impegno, riscontrate soprattutto nell'amministrazione delle imprese. E si parla anche del grande progetto della cittadella della Giustizia. IL VIDEO

Sarà istituita a Catania una filiale dell'Agenzia dei Beni Confiscati alla Mafia. L'annuncio oggi durante una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza a cui ha partecipato il Prefetto Giuseppe Caruso.

L'ex sindaco di Palermo: "Sono stato attaccato con ignobile violenza e con una intolleranza inaudita. Voglio porre al riparo da ogni ulteriore polemica l'Agenzia e la sua attività".

L'ex sindaco di Palermo ha iniziato a lavorare presso l'Agenzia nazionale dei Beni confiscati dove è stato "comandato" per un anno. Il consigliere comunale del Mov139 Alberto Mangano: "Umiliazione dal governo Letta". Il Movimento 5 stelle: "La peggiore scelta possibile".

opo l'inaugurazione del Festival della Legalità, il giornalista Claudio Reale ha aperto il dibattito sul tema "I beni confiscati possono essere venduti?". A confrontarsi sul palco il direttore dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità Giuseppe Caruso, il presidente di Libera Umberto Di Maggio, il presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità Filippo Di Matteo e Giovanni Chelo, regional Manager Sicilia di Unicredit.