Dieci assunzioni per chiamata diretta avvenuta tra il 2008 e il 2009 costate un milione di euro alle casse della Provincia di Palermo e ora bollate come illegittime dai magistrati contabili. Risultato: una condanna per danno erariale. Il presidente Giovanni Avanti dovrà risarcire di tasca propria i soldi spesi da Palazzo Comitini.

Sono chiamati in giudizio Raffaele Lombardo, Carmelo Incardona, Santi Formica e Patrizia Monterosso fra gli altri. La difesa ottiene il rinvio e proverà a dimostrare che la Regione ha già recuperato le somme. Nuova udienza il 18 dicembre.

La consigliera non presenta gli scontrini dei 12 mila euro spesi nell'anno solare 2012 per conto della Regione e adesso arriva la decisione della Corte dei conti: Nicole Minetti sarà costretta a rimborsare fino all'ultimo centesimo. E Maroni è d'accordo.

I magistrati contabili hanno condannato l'ex assessore a risarcire 16 mila euro per le vicende finire nell'inchiesta su voto di scambio e racket dei posti di lavoro. "Le prove non lasciano adito a dubbi circa la responsabilità dell'appellante nella gestione truffaldina"

L'ex sindaco di Bologna è stato condannato a risarcita diecimila euro alla Regione, ma la procura contabile ne aveva chiesti sessantamila. Il risarcimento riguarda i viaggi di Delbono con l'ex fidanzata Cinzia Cracchi, a spese dell'ente regionale.

L'ex direttore amministrativo dell'Asl di Trapani Vincenzo Casciano è stato condannato a risarcire 15 mila euro per danno all'immagine. Nel 1992 era finito in manette nell'ambito di un'inchiesta della Criminalpol su un giro di tangenti.

Una nota della Corte dei conti dello scorso mese di novembre ha scatenato le preoccupazioni del Consiglio comunale di Mirabella Imbaccari. La Corte chiede infatti misure correttive al rendiconto 2010.

Secondo la Corte dei conti De Rubeis e, in misura minore, il vicesindaco Giovanni Sparma (condannato a rimborsare 8mila euro), avrebbero causato un danno erariale all'amministrazione con il conferimento di incarichi nel Comune di Lampedusa-Linosa.

Salvatore Di Gregorio, allora responsabile del Servizio finanziario, dovrà versare 232 mila euro. Salvatore Buttà, responsabile del Servizio entrate, dovrà pagare 49 mila euro, mentre Antonio Di Mauro, responsabile del Servizio patrimonio, deve 26 mila euro.

Emerge un quadro drammatico dalla relazione sulla gestione economico-finanziaria del Comune di Siracusa negli esercizi 2007-2010, approvata dalla Sezione di controllo della Corte dei conti.

Il Procuratore generale della Corte dei Conti ha nominato anche il caso 'Novamusa': "Abbiamo gia' depositato una citazione in giudizio, sono in corso altre indagini finalizzate ad accertare la effettiva sussistenza di ulteriori danni segnalati dalla Regione siciliana".

Gli enti locali siciliani fanno eccessivo ricorso alle consulenze esterne che mortificano la Pubblica amministrazione, con interessi personali che prevalgono su quello pubblico. E sulla sanità fioccano le condanne per errori sanitari, troppi day hospital, consulenze e prezzi gonfiati.

Consulenze illegittime, corruzione sistematica, troppi debiti fuori bilancio e la necessità di un ritorno della politica all'etica: l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti siciliana è l'occasione per un'analisi impietosa sullo stato della Pubblica amministrazione isolana. E nelle loro relazioni, il presidente Pagliaro e il procuratore Carlino puntano il dito contro "gravi episodi di cattiva amministrazione, sintomatici di un preoccupante calo di tensione morale nella politica e nella gestione della cosa pubblica".

Consulenze illegittime, corruzione sistematica, troppi debiti fuori bilancio e la necessità di un ritorno della politica all'etica: l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti siciliana è l'occasione per un'analisi impietosa sullo stato della Pubblica amministrazione isolana. E nelle loro relazioni, il presidente Pagliaro e il procuratore Carlino puntano il dito contro "gravi episodi di cattiva amministrazione, sintomatici di un preoccupante calo di tensione morale nella politica e nella gestione della cosa pubblica".

La replica del Comune di Catania in merito alla richiesta avanzata dalla Procura della Corte dei Conti sulla riscossione Ici dal 2002 al 2012.