Il 24enne è stato bloccato mentre si trovava alla guida di un Fiorino, in compagnia di un altro pregiudicato, sprovvisto di patente di guida.

L'amministrazione comunale di Paternò ha deciso di revocare l'incarico della nettezza urbana all'assessore Palumbo, fratello di Roberto (nella foto) arrestato nel corso dell'operazione Nuova Ionia della Dia. "Una scelta che mira  - spiegano in una nota - al rispetto del lavoro della magistratura e alla trasparenza dell'operato del Comune".

Secondo l'accusa, F.M.C. con l'aiuto di un complice disponeva assunzioni e dismissioni di falsi braccianti per ottenere le indennità dall'Inps. Al centro dell'inchiesta un'azienda agricola con sede a Mondovì, nel cuneese, e attività nel catanese

I Carabinieri hanno arrestato un pregiudicato di Paternò per aver violato più volte il provvedimento Daspo.

Sul braccio si era fatto tatuare, qualche giorno fa, il viso di un bimbo con un ciuccio e poi il nome "Matteo": era diventato padre da appena due mesi, Vincenzo Calcagno Giarrusso, ma non gli era stato permesso di riconoscere il figlio. Una rivelazione che infittisce il mistero sulla sua scomparsa. Intanto, anche "Chi l'ha visto?" si occupa del caso. Indagini serrate dei carabinieri.

Si chiama Vincenzo Calcagno Giarrusso, ha 22 anni e di lui non si hanno più notizie dal primo giorno del 2013. Il suo telefonino è perennemente irraggiungibile: quel che è peggio è che è talassemico ed ha bisogno di trasfusioni di sangue ogni quindici giorni. I suoi genitori vivono nell'angoscia.

Si chiama Vincenzo Calcagno Giarrusso, ha 22 anni e di lui non si hanno più notizie dal primo giorno del 2013. Il suo telefonino è perennemente irraggiungibile: quel che è peggio è che è talassemico ed ha bisogno di trasfusioni di sangue ogni quindici giorni. I suoi genitori vivono nell'angoscia.

Sono due persone di nazionalità marocchina e tunisina: mentre erano sotto effetto di alcool, hanno litigato con il proprietario della macchina e gli hanno incendiato l'auto. Per loro è scattata la denuncia per danneggiamento

Giovanni Messina, 48 anni, è finito in manette con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente, violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e violenza a pubblico ufficiale. Ha abbandonato il motorino dove nascondeva 600 grammi di cocaina.

Situazione critica in almeno tre Comuni: sono quelli di Paternò, dove il sindaco Mangano ha chiesto spiegazioni in merito alla ditta che espleta il servizio, Misterbianco e Motta Sant'Anastasia. Per il commissario Liggeri fitta serie di incontri per scongiurare il peggio.

Un uomo di 31 anni ha malmenato per strada il suo vicino di casa, di 73 anni, e ha esploso alcuni colpi di pistola. Ma l'anziano è tornato a casa e si è vendicato a colpi di fucile da caccia.

In manette è finito Giuseppe Fioretto, già conosciuto dalle forze dell'ordine: guidava il furgone bloccato poi dai carabinieri in contrada Pantafurna. Altri tre complici sono riusciti a scappare

In quattro hanno rapito un ignaro dipendente della Sda e sono fuggiti via verso le campagne per spartirsi il contenuto del furgone che conteneva i pacchi da consegnare. Sono stati braccati dai militari: tre sono fuggiti, uno è stato arrestato.

Trovati dai carabinieri una pistola beretta calibro 7.65 con 7 palottole in canna, 52 proiettili calibro 32 e un paio di guanti in lattice.