La polizia, con la collaborazione dei vigili urbani, ha controllato l'esercizio, denunciando il titolare perché privo di licenza nonché per aver attivato un locale adibito ad internet point e videogiochi senza alcuna autorizzazione.

L'ad del Catania, Pablo Cosentino, sostiene che il patron di Lazio e Salernitana ha avuto un ruolo importante in merito alla gara contro l'Avellino. Intanto oggi si svolgerà il CdA del club etneo, in attesa dei primi interrogatori.

Gli inquirenti pongono l'accento sulla gara, terminata 1-1 come da accordi presi tra i protagonisti della vicenda. Impellizzeri avrebbe mosso i fili dell'organizzazione, papà Pietro e il figlio Vincenzo, assieme al ds Ferrigno, rientrano in questa situazione.

Colloqui criptati e scambio di soldi che portano all’accusa di frode sportiva: una vicenda tormentata e dai contorni drammatici. In attesa del pronunciamento delle aule di giustizia.

Il legale dell'ormai ex patron del Catania ha consegnato le carte in Tribunale. E spuntano alcuni contatti telefonici tra il presidente e il direttore sportivo del Messina, in merito alla gara contro l'Ischia, anch'essa finita nel mirino della magistratura.

L'ex agente FIFA, che ha contribuito all'arrivo di diversi talenti in maglia rossoazzurra prima di accettare l'incarico di vice-presidente (divenuto poi amministratore delegato), non ha vissuto due stagioni semplici ai piedi dell'Etna. E il suo ruolo nell'operazione "I treni del gol" è ancora da dimostrare.

Il presidente del CONI e il numero uno della FIGC esprimono rabbia e disgusto per l'ennesimo tentativo di taroccare il gioco del calcio. Grande dolore e dispiacere nelle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Catania.

La bufera scoppiata nelle scorse ore rende decisamente fitte le nubi attorno alla formazione rossoazzurra. Si preannuncia un'estate torrida ai piedi dell'Etna: la retrocessione in Lega Pro, evitata sul campo proprio grazie alle gare finite al centro dell'operazione "I treni del gol", ora rischia di diventare la migliore delle ipotesi.

Il centrale difensivo granata non ci sta a sentirsi tirato in ballo in una delle gare-cardine dell'operazione "I treni del gol", e fa capire di essere contrariato nel sapere che la sua squadra è stata coinvolta in una situazione così incresciosa.

Dalle camionette della finanza a bordo campo nel 1980 all'inchiesta di oggi che travolge il Catania di Pulvirenti. Tutte le picconate alla credibilità di uno sport che da orgoglio italiano rischia di annegare in un mare di fango.

Lo Monaco, Failla e Ferrigno i nomi emersi dall'inchiesta che potrebbe dare il colpo di grazia alle speranze di futuro del calcio peloritano. In forte dubbio, a questo punto, l'eventualità di un ripescaggio in Lega Pro.

Nel corso di una conversazione tra Delli Carri e Di Luzio avvenuta prima dell'incontro perso dai granata al "Massimino" si fa riferimento a un treno "direttissimo" e a una partenza consigliata a un "orario" preciso. L'inchiesta coinvolge anche Daì e Pagliarulo, bocche cucite in casa granata.

Sono trapelate le prime gare finite al centro dell'operazione, avviata con gli arresti del presidente del Catania Pulvirenti e di altre sei persone. Nel mirino anche il Trapani, protagonista del derby del 'Massimino' terminato 4-1, ma anche i peloritani e il loro patron Lo Monaco.

Il presidente della Lega di Serie B denuncia pubblicamente l'ennesimo caso di combine di gare nel suo campionato di competenza, e annuncia di voler prendere seri provvedimenti nei confronti del club etneo. Non è messa a rischio, in ogni caso, la regolarità del torneo appena terminato.