PALERMO – Si è tenuto oggi il confronto all’Aran sulle norme della finanziaria che riguardano il personale della Regione. All’incontro erano presenti anche Cgil e Uil, nonostante le due sigle non abbiano firmato il protocollo d’intesa col governo, siglato invece dagli altri sindacati, che ha “congelato” le misure della manovra e siano andate allo sciopero della categoria la scorsa settimana. Le parti sociali hanno concordato con l’Aran, presente l’avvocato Claudio Alongi, una tabella di marcia, rinviando a martedì prossimo il confronto sul merito delle norme: si comincerà con la mobilità, poi si passerà ai permessi per malattia, al contratto giuridico e alle questioni relative alle pensioni. Per condurre il confronto con i sindacati l’Aran si muoverà all’interno delle direttive impartite dalla giunta Crocetta. Sorpresi per la presenza al tavolo di Cgil e Uil, i segretari del Cobas/Codir, Marcello Minio e Dario Matranga: “Siamo stupiti”. Per la Fp-Cgil “sul confronto all’Aran grava la responsabilità del governo di avere tracciato i contorni di una finanziaria con tagli ancora maggiori rispetto a quelli presentati alle parti sociali”. “La credibilità di questo confronto, a cui la Cgil insieme alla Uil avevano creduto poco sin dall’inizio confermando la mobilitazione – aggiunge la Fp-Cgil – è seriamente compromessa dall’inaffidabilità di un governo che non mantiene le promesse neanche con chi gli ha dato credito firmando protocolli illusori”.
Il confronto dovrà chiudersi entro il 10 aprile. Cobas/Codir, Sadirs, Siad, Ugl e Dirsi hanno evidenziato “diverse contraddizioni contenute nel testo di legge presentato, tra cui la previsione di piante organiche (inserita nell’ultima stesura del testo) senza alcun criterio oggettivo oltreché il taglio del 50% della dotazione organica della dirigenza senza alcuna gradualità”. E hanno chiesto la programmazione di uno specifico incontro sindacale per ridurre e regolamentare i permessi sindacali. Sulla mobilità, invece, “si ripartirà da un testo-bozza (per il comparto non dirigenziale) che era già stato oggetto di confronto nei mesi scorsi, in attesa di una proposta per la dirigenza; sul tema di malattie e permessi i sindacati hanno evidenziato il bisogno di salvaguardare tutte le norme a tutela dei lavoratori che si trovano in reale condizione di necessità e bisogno”, si legge in una nota. Sulla riclassificazione hanno sottolineato “l’assoluta necessità di procedere immediatamente a una riclassificazione del personale secondo un nuovo sistema classificatorio che riconosca anche titoli e professionalità dei dipendenti”. “Tale riclassificazione, per la quale non ci saranno iniziali ulteriori oneri nel bilancio regionale – prosegue la nota – è resa anche necessaria dalla fuoriuscita di una parte del personale e consentirà di ammodernare la macchina amministrativa consentendo di dare risposte certe ai cittadini agendo anche sulla leva motivazionale del personale sfruttando risorse già stanziate proprio per l’efficientamento dei servizi (sul personale amministrativo, tecnico e in divisa del Corpo Forestale ci si riserva di predisporre un apposito comunicato che sarà diffuso la settimana entrante)”. “Per il governo – dicono i segretari generali di Cobas/Codir, Sadirs, Ugl, Siad e Dirsi – è giunto il momento di dimostrare la volontà di mantenere gli impegni assunti per un dialogo serio e costruttivo che consenta, finalmente, il rilancio e l’efficienza della Regione nella garanzia dei diritti quesiti. Viceversa, come già più volte preannunciato, restituiremo la parola alla piazza e alla dura lotta sindacale”.
Ancora più dura la posizione della Cisl Fp: “Ci auguriamo che l’assessore Baccei rispetti gli accordi sottoscritti qualche giorno fa. Altrimenti è il caso che si dimetta. Le menzogne non sono compatibili con l’attività di un amministratore”. Con queste parole il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il segretario di categoria Paolo Montera “avvisano” il governo regionale. “Il primo contatto – raccontano i leader della Cisl Fp – col commissario dell’Aran Claudio Alongi è stato certamente positivo. Ma ancora, in un certo senso, interlocutorio. Abbiamo fissato un nuovo incontro per martedì 31 marzo”. “L’atto sottoscritto a Palazzo d’Orleans – ricordano però Caracausi e Montera – ha un’importanza fondamentale anche perché è firmato dal governatore e da tre assessori. Sarebbe un precedente gravissimo se la parola data non venisse mantenuta. A quel punto – concludono – altro che sciopero: chiederemo con forza le dimissioni dell’assessore inviato da Roma”.