PALERMO – I tagli agli stipendi di sindaci e consiglieri comunali escono dalla porta della riforma delle province ma rientrano dalla finestra del bilancio. Nel documento contabile, infatti, il governo Crocetta ha inserito ugualmente i risparmi previsti: 18 milioni in meno. I tagli saranno infatti riproposti. E a regime, ha spiegato l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei a un quotidiano dal taglio degli stipendi a sindaci e consiglieri la Regione risparmierà 48 milioni all’anno. Ma sul tema si registra il controcanto del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone: “Sia chiaro che non sono il difensore di eccessi e privilegi. La mia posizione è la stessa dell’Anci: applicare in Sicilia le stesse indennità che spettano agli amministratori locali nel resto d’Italia – dice Ardizzone – ma qui si sta tentando un’operazione diversa: attaccare gli amministratori locali per distogliere l’attenzione dai problemi veri della Sicilia. E questo non è accettabile. Qualche giorno fa è stato aggredito il sindaco di Aci Castello, nello stesso comune in cui dieci anni fa il sindaco venne ucciso, e questo è passato sotto silenzio. Non si può alimentare un clima che espone i sindaci e i consiglieri a un disprezzo indiscriminato, con delle generalizzazioni. Chi sbaglia, paga, ma questo accanimento mediatico sugli enti locali non è condivisibile”.