CATANIA – “Fuori la mafia dal Comune”. Così recita lo striscione che apre il corteo cittadino che ha attraversato la via Etnea fino a Piazza Università. Una manifestazione molto partecipata che ha visto scendere in piazza l’opposizione sociale e politica alla giunta guidata da Enzo Bianco. Non ci sono i vessilli di partito, ma sono tante le sigle anche partitiche presenti al corteo, organizzato dal coordinamento “Catania libera dalle Mafie”, frutto di incontri che hanno visto protagonisti movimenti, comitati e singoli cittadini a partire dall’assemblea promossa da I Siciliani, in occasione dell’anniversario dell’omicidio Fava.
L’accusa di strumentalizzare la manifestazione per scopi elettorali è rinviata al mittente. L’indignazione, parola che ricorre spesso tra gli slogan, nasce dall’assenza di risposte sulle vicende che hanno riguardato il consiglio comunale, ma va oltre. Il “caso Catania” vede così allargare i propri confini: “Le Istituzioni hanno confermato l’infiltrazione mafiosa nel progetto di devastazione della Playa, Pua, nelle attività del Porto, nella gestione dei rifiuti, negli appalti pubblici, nei centri commerciali, nella gestione di alcuni locali notturni e in alcuni eventi culturali della città”, si legge nella piattaforma rivendicativa. Sotto accusa è un sistema intero e la sua classe dirigente. Le dimissioni del sindaco vengono richieste a più riprese.
Ma in piazza torna anche l’antimafia sociale. “Catania è nostra, non di Cosa nostra” è lo slogan, scandito a più riprese durante il corteo, che rimanda allo stato di abbandono dei quartieri popolari, dove la mafia ingrossa le proprie fila grazie alla povertà e a una politica che non interviene per arginarla. Il corteo si ferma in Piazza Università, ed è il giornalista Riccardo Orioles a prendere la parola per chiedere le dimissioni del sindaco Bianco colpevole “di avere mentito due volte”. “Per molto meno si è dimesso un presidente degli Stati Uniti”. Così il corteo si scioglie con la consapevolezza che è soltanto “l’inizio di un cammino”. Di rinnovato senso civico.