All’alba l’Ars approva | bilancio e Finanziaria

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17 Aprile 2012, 22:06

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Approvate all’alba bilancio e Finanziaria. Questo l’esito di una seduta-fiume, che s’è prolungata per tutta la notte, fino alle prime luci di oggi. Alla fine, però, l’Assemblea ha potuto votare i due documenti contabili col voto contrario delle opposizioni. La finanziaria è stata il frutto dell’approvazione di tre maxiemendamenti: il primo comprendeva soprattutto tagli alla tabella H e ai trasporti, oltre che il rinnovo per i Regionali; il secondo una lunga e differenziata sequenza di interventi (tra cui la soppressione di alcuni organismi), il terzo le cosiddette “norme per la crescita” (compresi gli interventi richiesti dal Movimento dei Forconi).

Tutte norme che si sono aggiunte a quelle già votate alla fine di marzo (articoli 3, 4 e 5 della Finanziaria), riguardanti le proroghe di un anno per i 750 precari storici della Regione, la spesa per la compartecipazione sanitaria (il 49,11% coperto in parte con 343 milioni di fondi Fas utilizzati tramite un accantonamento negativo) e le riserve agli enti locali.

Il testo più corposo approvato oggi,  giunto in Aula alle quattro del mattino, contiene tutta una serie di interventi riguardanti soppressioni di enti, riduzioni, interventi sul personale. Intanto, viene introdotta la mobilità interna obbligatoria per i dipendenti regionali. L’Aran, che inizialmente doveva essere soppresso, non solo rimane in vita, ma riceve anche 300 mila euro per il funzionamento. Il Garante per i diritti del detenuto diventa una carica a titolo onorifico, mentre viene disposta la soppressione dei Sepicos, dell’Agenzia per l’impiego e delle Cpt (le commissioni al centro della vicenda della “New energy” e del risarcimento miliardario richiesto alla regione per lo stop degli investimenti dovuti appunto a pareri “non dovuti” delle commissioni stesse). Non vengono aboliti, invece, i Consorzi di ripopolamento ittico, che vengono commissariati.

Disposta anche la riduzione del 10% alle indennità degli assessori tecnici (sebbene lo stesso articolo preveda una spesa ulteriore di 2,5 milioni), e ridotti del 30% anche gli uffici di diretta collaborazione degli assessori (ma solo dalla prossima legislatura). Un fondo di 6 milioni invece cercherà di “mitigare” l’introduzione del ticket sanitario.

Soppresso il dipartimento regionale foreste, le cui funzioni (e il personale) passa al Comando forestale, e fissato anche il compenso dei dirigenti delle società correlate alla Regione: non potrà superare il 50% del compenso dei dirigenti generali. Previsto per legge il passaggio “automatico” del personale delle partecipate in liquidazione nelle società previste nel piano di riordino, mentre finalmente si fa chiarezza sul futuro dei dipendenti della Fiera del Mediterraneo: passeranno alla Resais. I comuni, infine, potranno stabilizzare i precari con contratti a tempo determinato attraverso concorsi pubblici, in deroga al patto di stabilità.

Nel pomeriggio era stato invece approvato il primo e il secondo articolo del primo maxiemendamento presentato dal governo, da giorni al centro di serrate trattative tra i deputati e l’esecutivo. Il resto degli articoli è poi confluito nel testo di cui abbiamo parlato sopra. Il primo articolo, in particolare, con i suoi 35 commi, rappresentava l’ossatura della Finanziaria. Da questo, sono stati stralciati i tre commi riguardanti la gestione degli Ato rifiuti, che seguiranno un percorso alternativo (un nuovo disegno di legge?). Rimane tutto il resto: le disposizioni sul rinnovo dei contratti dei regionali, i tagli alla tabella H, la nuova gestione del patrimonio immobiliare. Su quest’ultimo punto, una delle novità dell’ultima ora: non sarà più la società “Patrimonio Immobiliare” a occuparsi della valorizzazione, che passerà direttamente nelle mani dela Regione.

L’accantonamento che tiene su la Finanziaria
Si chiama “accantonamento negativo”. Si tratta, in pratica, di un capitolo nel quale la spesa è legata a entrate successive. Per far quadrare i conti ne è servito uno da circa 193 milioni. Le somme inserite in questo capitolo verranno incassate solo in seguito all’attività di vendita degli immobili della Regione. Somme, insomma, congelate, in attesa degli incassi. Tra queste, parte di quelle della cosiddetta tabella H. I fondi destinati a enti e associazioni, infatti, sono stati tagliati del 10%, La somma, così, scende a circa 45 milioni per il 2012. Ma di questi, rimangono congelati, appunto, poco più di 12 milioni (ma inizialmente erano addirittura 22).

Tra i soldi “vincolati” alla vendita degli immobili, anche quelli riguardanti i finanziamenti per le Autonomie locali (la terza trimestralità del Fondo), dove la quota congelata è passata da cento a 75 milioni, i trasporti pubblici (da 50 milioni a 22 milioni), ai collegamenti con le isole (di circa un milione). Così, è stato necessario, per rimpinguare l’intera somma dell’accantonamento (quasi 193 milioni) inserire nuove somme. Anche queste, quindi, saranno erogate solo in seguito all’incasso delle somme della vendita degli immobili. Tra queste, anche 15,3 milioni del Fondo per il precariato. Altre somme previste nell’accantonamento, invece, avevano, già subito un taglio tra il 10 e il 20%. Si tratta delle spese per la gestione degli impianti di dissalamento (congelati dieci milioni), di quelle per la manutenzione dei vivai e boschi (tagliati 38 milioni).

E ancora, congelate le somme per il funzionamento delle sovraintendenze, degli enti parco e riserve, contributi a enti che svolgono “attività teatrali minori”, contributi agli istituti per ciechi, alle scuole, le indennità chilometrica a favore dei cittadini affetti da forme gravi di talassemia. Congelati anche i contributi all’Irsap (l’istituto che ha soppiantato le Asi), ai consorzi di bonifica e per le spese per affitti e leasing.

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Dipendenti regionali, il rinnovo che “delude”
Passa il comma riguardante il rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali. Confermati, per i dirigenti, gli aumenti dell’1% per il biennio 2006/2007 e dell’1,5% per quello 2007/08. Per i dipendenti del comparto, invece, è previsto l’aumento del 2% (oltre, per tutti, agli arretrati, quantificati in circa 26 milioni). Un rinnovo che ha già raccolto il parere fortemente contrario di tutte le sigle sindacali rappresentative dei Regionali.

La valorizzazione degli immobili passa alla Regione
Non sarà la società Patrimonio Immobiliare a occuparsi del procedimento di vendita e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione. Al fine di velocizzare il processo, centrale nella predisposizione della Finanziaria, infatti, un emendamento del governo ha escluso il coinvolgimento della “società di scopo”. Se ne occuperà direttamente la Regione. Non è passato in extremis, invece, un emendamento di Antonello Cracolici che prevedeva, di fatto, la “salvaguardia delle garanzie occupazionali” dei dipendenti della “Patrimonio immobiliare”, attraverso, il transito, di fatto, nelle fila del personale della Regione. Un destino già “garantito” dal processo di riordino delle partecipate, nel quale “Patrimonio immobiliare” diventerà interamente una società pubblica.

Soldi per i precari
Tra le tante voci di tagli, eccone una di spesa. Si tratta di 500 mila euro concessi ai precari di “Emergenza Palermo”. Gli ex Pip, per intenderci. Agli enti regionali, invece, sarà chiesto, sulla base dei tagli apportati dal governo, di approntare entro 45 giorni dall’emanazione della legge, un piano di riordino dettagliato.

Nuove tasse, canoni più “salati”
Salgono i canoni per concessioni e locazioni di beni demaniali che non potranno essere inferiori ai 5 mila euro e saranno comunque incrementati fino al 50%. Per l’istruttoria riguardante le autorizzazioni della Vas, invece, bisognerà pagare tra i mille e i seimila euro, in base alla popolazione del comune di riferimento. Previste anche l’introduzione di oneri per l’utilizzo di beni dell’assessorato al Territorio e ambiente e il ticket d’ingresso per le aree protette, le riserve naturali e anche per le isole che comprendono aree protette (l’entità verrà determinata dopo una ricognizione operata dalla Regione). In bilancio, poi, verrà versata dal commissario liquidatore dell’Espi (ente siciliano per la promozione industriale) un acconto da 15 milioni sul risultato della liquidazione dell’ente. Previsti anche oneri per i pareri e i controlli richiesti all’Arpa.

Rimandata la liquidazione degli Ato, tagli ai trasporti
Sono stati stralciati dal maxiemendamento, i commi riguardanti la riforma degli Ato rifiuti. Confluiranno in un nuovo testo (un emendamento, o un nuovo disegno di legge).

Tagli ai trasporti locali
Era stato già approvato nel pomeriggio, invece, il secondo articolo, sul cosiddetto “quinto d’obbligo”. Consiste, in pratica, in una riduzione dei finanziamenti alle ditte di trasporto locale. Una riduzione che, dopo un subemendamento proposto dall’assessore Pier Carmelo Russo, viene specificato in una somma compresa tra lo zero e il 20%. La norma, però, ha suscitato le proteste di molti deputati, tra cui Totò Lentini: “Con i tagli, le aziende metteranno per strada molte persone. Si rischiano di perdere 600 posti di lavoro”, e Giovanni Barbagallo: “Il problema è anche sociale: questa norma priverà molte zone dei contatti tra i singoli comuni”.

Le misure per la crescita
Approvato, infine, il maxiemendamento denominato “norme per la crescita”.  Molti di questi interventi riguardano le richieste del movimento dei Forconi. Prevista una norme “antifrode” sulla provenienze dei prodotti agricoli, che introduce controlli più stretti sull’importazione degli alimenti. Viene preferita la creazione di aree dedicate alla vendita dei prodotti agricoli all’interno dei generi alimentari e nella grande distribuzione. Negli appalti pubblici per i servizi ristorazione, rappresenterà un punteggio aggiuntivo l’utilizzo di prodotti agricoli biologici, tradizionali e dalla provenienza certificata. L’assessorato delle risorse agricole, infine, sovrintende all’andamento dei prezzi dei prodotti.

Un fondo costituito da immobili di proprietà della Regione servirà come garanzia per il finanziamenti richiesti nei settori del “piccolo fotovoltaico”, del “microeolico e minieolico”, e per gli impianti a biomasse. Previste infine anche norme di contrasto all’evasione fiscale e semplificazione in materia di riscossione.

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17 Aprile 2012, 22:06

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